Alberto Cirio proclamato governatore del Piemonte. Questa mattina è pervenuto in Regione il verbale dell’ufficio centrale regionale della Corte d’appello di Torino, che ufficializza la nomina.
Riboldi alla Sanità
Dal punto di vista delle tempistiche, Cirio ora avrà dieci giorni per comunicare la composizione della nuova giunta, che dovrebbe essere formata da undici assessori. Sembra quasi certo che l'ex sindaco di Casale Monferrato Federico Riboldi avrà la delega più pesante di tutti, quella alla Sanità, dopo il rifiuto di Marrone e Chiorino.
Fratelli d'Italia
La biellese Elena Chiorino dovrebbe essere riconfermata al Lavoro ed Istruzione, così come Maurizio Marrone al Welfare: nonostante il record di preferenze su Torino, l'assessore anti-aborto non è riuscito ad ottenere la Cultura. Quest'ultima delega, insieme a Sport e Turismo, dovrebbe andare all'ex vicesindaca di Novara Marina Chiarelli.
Puntava al Turismo l'ex capogruppo di FdI Paolo Bongioanni, forte anche dell'esperienza da presidente dell'Atl del Cuneese per dieci anni. Il "caimano" della Granda dovrà accontentarsi dell'Agricoltura, a cui ambiva Riboldi. All'esponente di Fratelli d'Italia Davide Nicco la presidenza del Consiglio Regionale.
Forza Italia
Riconfermati negli incarichi gli assessori uscenti di Forza Italia, Andrea Tronzano al Bilancio e Marco Gabusi ai Trasporti. Più complessa la situazione della Lega, considerando anche il calo di preferenze alle Regionali. Resta al suo posto l'assessore regionale all'Ambiente uscente Matteo Marnati, mentre perde il posto quello allo Sport Fabrizio Ricca: per lui sembra profilarsi un incarico di capogruppo.
La Lega
Per il Carroccio entra in giunta l'ex presidente della provincia di Alessandria Enrico Bussalino, con l'incarico all'autonomia differenziata. Dovrebbero trovare posto nell'esecutivo anche i due esponenti della civica Cirio Presidente, l'ex sindaco di Busca Marco Gallo e l'ex capo di gabinetto di Cirio Gianluca Vignale.
Marco Gallo, mister preferenze in Granda, è sicuramente tra i delusi. A lui con tutta probabilità la delega alla Montagna. Non esattamente quella a cui ambiva.
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