Il Nazionale

Cronaca | 03 giugno 2024, 20:07

Tutti prescritti i reati del processo Way Assauto

Otto anni fa la sentenza di primo grado

Tutti prescritti i reati del processo Way Assauto

La Corte d'Appello di Torino ha archiviato ieri il caso del crac della Way Assauto, dichiarando la prescrizione dei reati residui. 

Gli imputati Diego Robella ed Ezio Trinchero, difesi dagli avvocati Caranzano e Rattazzi, erano stati chiamati a rispondere di bancarotta per il tentativo fallito di salvare la storica azienda astigiana. Circa 200 operai si erano costituiti parte civile.

In primo grado, con sentenza pronunciata nel novembre 2015, i magistrati astigiani li avevano condannati rispettivamente a 5 anni e a 4 anni e 3 mesi di reclusione, oltre al pagamento di una provvisionale di 550.000 euro (500.000 a carico di Robella e i restanti 50.000 Trinchero) al curatore fallimentare dell’azienda e al risarcimento di 600 euro (500 Robella, 100 Trinchero) per ciascuno degli oltre 200 lavoratori costituitisi parte civile. Nonché di 2.000 euro ciascuno per i sindacati Fiom-Cgil e Fim-Cisl (rappresentati rispettivamente dall’avvocato Maurizio La Matina e dagli avvocati Alberto Pasta e Emilio Sellitti) e al pagamento delle spese processuali. Era stato invece assolto, con formula “Perché il fatto non sussiste”, Fabio Trinchero.

Nel 2000, al vertice dell' azienda si insediò la Arvin Meritor Suspension System Italia, che nel 2006 la cedette all’Astigiana Ammortizzatori (che riprese la denominazione originale di Way Assauto) che faceva capo a Diego Robella, Ezio e Fabio Trinchero. 

Infine, quando di fatto della storica ‘Waya’ era rimasto solo più il ricordo di ciò che era stata, l’azienda venne acquistata dal gruppo cinese Cijan Group, che nel 2017 ne ha trasferito la produzione in un nuovo e più moderno stabilimento in frazione Valgera.

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