Da Palazzo Nuovo occupato al Rettorato. Parte con una piccola marcia in via Verdi la terza giornata di protesta di Student Intifada. Un’incursione intorno alle ore 10 con striscioni e bandiere della Palestina, nel pieno di una commissione del cda di Unito al primo piano, in Sala Allara, all’urlo di “Free Palestine”.
L'accesa discussione tra studenti e vertici Unito
La richiesta rimane quella dell’interruzione immediata degli accordi accademici con Israele “a rischio dual use” per arrivare a un “cessate il fuoco lungo la striscia di Gaza”.
Chiedono di metterlo nero su bianco ai vertici universitari riuniti oggi. Assente il magnifico Rettore Stefano Geuna con cui gli studenti hanno chiesto più volte di parlare.
"Non ci sotrraiamo al confronto - sostengono gli occupanti oggi al Rettorato - Non facciamo propaganda. Noi vogliamo solamente che questi accordi vengano meno."
Ma la discussione tra parte del consiglio di amministrazione e i manifestanti si fa aspro e va avanti per quasi due ore e mezza.
La proposta è quella di scrivere una lettera "in questo momento" per boicottare immediatamente l’azione di Israele “ormai alle porte di Rafah”.
Appaiono cartelli "Geuna dove sei?"
Dopo un confronto acceso vengo affissi diversi cartelli con scritto “Geuna dove sei?” sulle porte e diverse tende dalle Università vengono montate all’interno della Sala Allara: una davanti all’ingresso, una posta al centro della sala, l’altra alle spalle del direttore generale Andrea Silvestri.
È proprio il direttore Silvestri prova a stemperare i toni: “La vostra istanza è chiara. Noi crediamo in un dialogo e i consiglieri qui presenti non meritano alcune delle parole che avete pronunciato. Vi chiediamo di consentire ai nostri organi di lavorare, il dibattito infinito non porta a nessuna decisione, né azione.”
I tentativi di mediazione
“Avete avuto sette mesi per lavorare - ribattono gli occupanti - In Spagna le università hanno immediatamente interrotto gli accordi. Vi chiediamo di convocare un confronto accademico, altrimenti non ce ne andiamo. Se non stiliamo questa richiesta siamo pronti a restare qui stanotte”, paventano gli studenti.
A mediare prova anche Maria Chiara Acciarini, componente esterno del Cda, che si dice: “Personalmente solidale con le vostre azioni. Sono convinta della necessità che da parte dell’Università di Torino ci debba essere l’assoluta trasparenza rispetto agli accordi. Dobbiamo ognuno nel proprio ruolo andare nella direzione che auspichiamo.”
La richiesta di un incontro con gli studenti
Dopo un lungo confronto alla fine arriva la proposta spiegata agli studenti dal decano del consiglio Franco Veglio (che simbolicamente si sfila la cravatta) per poi proporre agli studenti un punto d’incontro che viene individuato nella richiesta di seduta congiunta tra Senato Accademico, Cda e aperta alla comunità studentesca.
Ora la “palla” passa al Rettore. Intanto prosegue l’occupazione e il blocco delle lezioni. Il momento clou delle iniziative di questa settimana è prevista per sabato 18 maggio in un corte che partirà nel pomeriggio da Palazzo Nuovo.
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