È il giorno della resa dei conti. Una settimana fa l’arresto del presidente di Regione Liguria, Giovanni Toti, ha scritto le prime righe di una vicenda destinata a entrare nella storia contemporanea d’Italia. A sette giorni dal blitz della Guardia di Finanza all’hotel ‘Lolli’ di Sanremo, il Consiglio Regionale è tornato a riunirsi per discutere del futuro politico e amministrativo dell’ente. Cestinato l’ordine del giorno, il confronto in aula è stato incentrato sugli eventi degli ultimi sette giorni e, come da prassi, l’assise ha aperto i lavori con la presa d’atto della sospensione del presidente Toti e la sua sostituzione con il vice, Alessandro Piana.
“Lo farò con grande senso di responsabilità e nella consapevolezza di essere chiamato a svolgere un ruolo importante e cruciale - ha detto Piana - esprimo un pensiero di vicinanza a Toti, convinto che abbia sempre agito nel bene della Liguria e auspicando che venga fatta chiarezza nel più breve tempo possibile. L’attività di Regione Liguria proseguirà nel solco di quasi un decennio. Ben consapevole delle difficoltà di questo momento, occorre sostenere questo cambio di passo continuando con gli investimenti”.
Ad aprire il confronto è stato Ferruccio Sansa, uno dei più ferventi oppositori dell’amministrazione Toti: “Ora o mai più. Questa legislatura è finita. Credo che non sia più possibile che la persona che ha pronunciato la frase “la diga è per Spinelli” prenda decisioni sul denaro pubblico. Penso che Piana non possa prendersi sulle spalle il fardello di una Regione travolta da un terremoto. Ora sono tutti contro Toti. Noi siamo andati dai Carabinieri, l’avevamo detto facendo i passi conseguenti. Nei giorni scorsi ho provato malinconia nel vedere come è stato scaricato Toti. Non sono pet niente sorpreso di quello che succedeva. Non è caduto solo Toti, è crollato un sistema di potere che ha guidato la nostra Regione per tutti questi anni”.
Dai banchi della maggioranza Stefano Anzalone, indagato nella maxi inchiesta, ha puntato il dito contro la stampa: “Vi informo che ho ricevuto un avviso di garanzia. Contrariamente ai processi in atto perpetrati da alcuni organi di informazione che emettono sentenze di condanna prima ancora che indagini e processi facciano il loro corso ponendo in atto una gogna mediatica. Mi affido all’operato della magistratura. Resto in attesa che l’autorità svolga tutti gli approfondimenti per la ricerca della verità. Do la mia disponibilità a incontrare gli organi competenti confidando che possa emergere la mia completa estraneità eventi contestati”.
Commenti