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Politica | 14 luglio 2025, 19:48

Palasport, Piciocchi attacca la giunta: "Sento in tanti parlare a vanvera: fanno tutti i fenomeni, Salis inclusa"

"Dovrebbe ringraziare chi l'ha preceduta per tutto quanto è stato fatto in quell'area depressa che tutti ricordiamo bene". E ancora: "Cercano di cavalcare il malcontento di alcuni commercianti che temono la concorrenza che potrebbe arrivare da nuove aperture"

Palasport, Piciocchi attacca la giunta: "Sento in tanti parlare a vanvera: fanno tutti i fenomeni, Salis inclusa"

“In tanti parlano a vanvera, compresa la Sindaca, ma io ho seguito questa vicenda fin dall’inizio e so bene come stavano le cose. Il Palasport era inagibile, pieno di debiti e sull’orlo di essere svenduto all’asta”: è una replica dura quella dell'ex vicesindaco Pietro Piciocchi, che in queste ore interviene nel dibattito accesissimo attorno al nuovo Palasport del Waterfront di Levante. Un progetto che, secondo alcune voci, tra cui la stessa prima cittadina Silvia Salis, "rischierebbe di danneggiare il tessuto commerciale locale". 

“Nel 2017 – ricorda Piciocchi – quando si è insediata la prima giunta Bucci, l’area era ipotecata da BNL con un debito residuo di oltre 20 milioni di euro, legato ancora alla costruzione del padiglione Jean Nouvel. La giunta Doria aveva provato a risolvere la questione con una valorizzazione immobiliare, ma senza riuscirci. Nessuno voleva investire e tutto stava per finire all’asta. Se fosse successo, il Piano Regolatore del 2015, firmato da Bernini, avrebbe consentito oltre il doppio degli spazi commerciali rispetto a quelli attuali”.

Secondo Piciocchi, il recupero dell’area è stato possibile solo grazie a un “lavoro molto serio”, svolto in stretta collaborazione con la Corte dei Conti, che ha portato alla vendita dell’immobile e all’avvio del piano firmato da Renzo Piano. “E vorrei ricordare – sottolinea – che il Palasport era un edificio pericoloso, inabitabile e a rischio crollo. C’erano forse alternative? Esistevano finanziamenti pubblici sufficienti per permettere al Comune di fare tutto da solo? La risposta è chiaramente no. Ma oggi tutti fanno i fenomeni, alla ricerca di visibilità”.

Piciocchi non risparmia frecciate alla nuova amministrazione e a chi oggi contesta il progetto: “Nei salotti siamo tutti bravi a fare teoria. Ma chi critica oggi, dovrebbe spiegare quale sarebbe stata l’alternativa realistica”.

L'ex candidato sindaco difende anche l’inserimento di spazi commerciali nel progetto, considerandolo un passaggio strutturale delle più importanti rigenerazioni urbane: “A Berlino, a Postdamer Platz, ci sono così tanti centri commerciali che il nostro Palasport sembra una drogheria al confronto. E guardate Milano: City Life e Portanuova si reggono anche grazie ai distretti commerciali. Dibattiti come quelli che facciamo qui da noi, in certe città sarebbero semplicemente surreali”.

Piciocchi porta anche un esempio locale, ritenuto emblematico: “Quando lavoravamo al nuovo polo dell’ex mercato di Corso Sardegna c’erano le stesse polemiche: si diceva che avrebbe desertificato tutto. Invece oggi quell’operazione è perfettamente riuscita e ha portato vita e persone nel quartiere”.

Il Waterfront di Levante, conclude Piciocchi, “è un nuovo quartiere di Genova, con tantissime funzioni pubbliche. La nuova giunta, invece di lanciarsi in commenti malevoli, dovrebbe ringraziare chi l’ha preceduta per aver restituito valore a una delle aree più depresse della città”.

Redazione

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