Dopo l'"acampada" davanti l'ingresso di Palazzo Nuovo, del Politecnico e della facoltà di Fisica la protesta di "student intifada" prosegue.
Prima notte bagnata dai temporali sul battuto dell'ingresso dell'università in via San Ottavio, dove le entrate ora sono bloccate da sedie e panche. Resta un solo accesso aperto dove c'è scritto: "Questa è l'unica entrata e l'unica uscita".
"Nessun infiltrato, solo giovani in lotta"
Stamattina è apparso un cartello contro il ministro Piantedosi riferito alle sue ultime dichiarazioni su "infiltrati' all'interno degli atenei. Il cartello rassicura il capo del Viminale:" Siamo solo giovani in lotta, nessun infiltrato".
Sulle tende campeggiano le bandiere nere, bianche, verdi e rosse della Palestina mentre si prepara l'assemblea per decidere come proseguire l'attività. Anche nell'atrio di Palazzo Nuovo al piano terra si sono accampati alcuni ragazzi e ora si prova ad organizzare l’occupazione senza tralasciare nulla.
Si organizza l'occupazione
Dalla cucina con attenzione anche a intolleranze e allergie e con ristoranti che hanno sposato la causa e offriranno del cibo. Al trovare degli spazi dove poter continuare a studiare e per “riformulare il sapere come piace a noi”, come spiegano, anche durante l’occupazione.
Passando per la parte di comunicazione e grafica, ai dibattiti, i momenti di confronto e le iniziative che terranno banco nei prossimi giorni.
Le iniziative fino a sabato
"Rimarremo qui almeno fino a sabato, poi si vedrà" avevano dichiarato ieri gli studenti. E proprio sabato 18 maggio, in occasione del l’anniversario della Al-Nakba, l’esodo palestinese del 1948, ci sarà il corteo che dovrebbe partire proprio da Palazzo Nuovo.
Le iniziative partiranno già domani con una fiaccolata, mentre venerdì è previsto un corteo che partirà dalla facoltà di fisica “per dare il giusto credito a chi ha organizzato spontaneamente la protesta”.
Previsto l'artista eporediese Cosmo
Ci saranno momenti musicali, ma l’intenzione è quella di “non trasformare Palazzo Nuovo in una discoteca universitaria”.
Giovedì sera è previsto l’intervento dell’artista eporediese Cosmo che, osservano, porterà la “sua musica, ma anche la sua posizione politica sulla questione”.
Da docenti a bibliotecari, la solidarietà degli adulti
Non solo giovani presenti oggi nella prima assemblea. C'è Elisabetta, che da trent'anni si occupa di locazioni per gli studenti e oggi è qui in sostegno alla causa. C'è Alessandra Algostini, docente al Campus Einaudi, che ha proposto in queste ore una mappatura degli accordi tra università e Israrele a rischio dual use e che sostiene come il boicottaggio accademico sia "Una forma di lotta non violenta e uno strumento di pressione politica legittima".
C'è il sostegno dei bibliotecari esternalizzati, da una settimana in stato di agitazione, che metteranno a disposizione libri e spazi per poter proseguire gli studi anche durante l'occupazione, come proposto in assemblea degli studenti.
Da Chicago a Torino per la causa palestinese
In questi giorni saranno presenti degli studenti di Chicago da dove sono partiti i primi accampamenti universitari pro-Palestina, mentre si pensa all’organizzazione di un evento nazionale che possa raggruppare tutte le università italiane che stanno occupando gli atenei.
Il gemellaggio tra Torino e Gaza: "Dove sono le istituzioni?"
E infine la stoccata al comune di Torino. “La Città è gemellata con Gaza, sarebbe da auspicarsi un intervento delle istituzioni in supporto dei luoghi dove sta avvenendo il massacro”.
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