Il Nazionale

Cronaca | 08 aprile 2024, 15:25

Blitz anti droga a Perugia, indagini anche in provincia di Varese. La banda aveva legami con il clan dei Casalesi

Emergono nuovi particolari sull'operazione dei carabinieri di questa mattina in Umbria e in varie province d'Italia, tra cui la nostra. Il traffico ingente veniva gestito da una gang di nigeriani

Blitz anti droga a Perugia, indagini anche in provincia di Varese. La banda aveva legami con il clan dei Casalesi

Sono tredici gli arresti nel corso della vasta operazione anti-droga dei carabinieri del comando provinciale di Perugia nel capoluogo umbro e in diverse province, tra cui quella di Varese, con 24 indagati. Il gip di Perugia ha disposto per 10 indagati la misura della custodia in carcere, per tre la misura degli arresti domiciliari e per altri la misura dell'obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria territorialmente competente. Sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico, detenzione e spaccio di ingenti quantità di stupefacenti, in particolare eroina.

L'esecuzione del provvedimento cautelare è stata eseguita - alle prime luci dell'alba - oltre che nella provincia di Perugia anche in quelle di Caserta, Latina, Arezzo, Lucca, Pisa e Varese, con il supporto di militari dei locali Comandi Provinciali, della componente aerea del 16esimo Nucleo elicotteri carabinieri di Rieti e delle aliquote antiterrorismo di primo intervento di Perugia. Come ricostruisce una nota del procuratore di Perugia Raffaele Cantone, le indagini, avviate nei primi mesi dello scorso anno, costituiscono l'ulteriore evoluzione di quelle concluse dal Nucleo investigativo perugino nei mesi di giugno e agosto del 2022 durante le quali erano state complessivamente raggiunte, tra provvedimenti cautelari e arresti in flagranza, 45 persone, sequestrati 24 kg di eroina e 150mila euro in contanti.

Nel prosieguo del filone investigativo gli investigatori, dopo l'arresto di tre nigeriani eseguiti tra febbraio e marzo 2023 a Terontola (Arezzo) e Sinalunga (Siena) trovati in possesso di oltre 1,5 kg di eroina, sono riusciti ricostruire una presunta rete di connazionali, a Perugia, e cittadini italiani, in grado d'importare sul capoluogo umbro notevoli quantità di stupefacente dall'estero. Secondo quanto emerso dalle indagini, il gruppo usava come base logistica un'abitazione presa in affitto nel centro di Perugia dove sarebbero stati "stoccati" e "rivenduti", in pochi mesi, centinaia di chili di droga. 

Una volta ricevuto il carico di stupefacenti nell'immobile iniziava un vero e proprio "viavai" di altri connazionali che, a loro volta e con compiti ben definiti, acquistavano considerevoli quantità di droga che poi veniva venduta al dettaglio attraverso di decine di pusher. Proprio l'impiego di questi ultimi, utilizzati anche come vettori, consentiva quotidianamente di alimentare le "piazze di spaccio" non solo dell'Umbria ma anche quelle della Toscana, delle Marche e della Campania.

I corrieri nel tempo avevano adottato le più disparate tecniche per nascondere la droga: è stata trovata in fusti di detersivo, all'interno di confezioni sigillate di succhi di frutta, all'interno di pneumatici, tra la spesa di generi alimentari e poche volte sulla persona. 

In più circostanze è emerso anche il ricorso alla pericolosissima tecnica dell'impiego dei "corrieri ovulatori": in un caso, addirittura, è stato monitorato un soggetto (poi arrestato) che aveva ingoiato 42 involucri di eroina, trasportando così quasi mezzo chilogrammo di sostanza.

Data la rilevanza dei quantitativi trattati e del conseguente ingente valore delle singole partite, l'associazione disponeva anche di un "chimico" deputato a testare le qualità dello stupefacente attraverso appositi reagenti e attrezzatura da laboratorio, prima di dare l'assenso alla conclusione dell'affare. Secondo gli sviluppi investigativi il principale canale di rifornimento dello stupefacente per l'associazione era il nord Europa.

Come fa sapere la procura sono emersi "collegamenti tra l'associazione criminale di matrice nigeriana ed esponenti della criminalità organizzata campana con particolare riferimento ad un soggetto di vertice del clan dei Casalesi, con specifiche attribuzioni di compiti e funzioni per lo smercio della droga, anch'esso destinatario di misura cautelare in carcere. A quest'ultimo il provvedimento cautelare è stato notificato nella casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), dove si trova rinchiuso per estorsione".

Nel corso delle indagini, oltre ai sequestri operati, è stato tracciato e contestato agli indagati un traffico di circa 250 kg di sostanza stupefacente, immessa sul territorio nazionale, per un valore di mercato al dettaglio stimato in 15 milioni di euro. Contestualmente agli arresti, sono state eseguite perquisizioni domiciliari. Dei 24 destinatari della misura cautelare, quattro sono attualmente irreperibili sul territorio nazionale e sono ricercati.

Sci/Adnkronos

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