"Via Israele dall'Università". Alcuni studenti hanno protestato questa mattina di fronte a Palazzo Nuovo, prima, e al Rettorato di via Po, poi, contro gli accordi tra l'Università di Torino e le Università israeliane. Circa 20 universitari, legati alle organizzazioni 'Cambiare Rotta' e 'Progetto Palestina', hanno fatto irruzione alla riunione del Senato Accademico e chiesto di ridiscutere degli accordi.
"Siamo qui per fare richiesta di aggiungere un punto importante all'ordine del giorno - ha chiesto rivolgendosi al Senato una militante di Progetto Palestina - La ricerca prodotta dalla cooperazione con Israele e le sue aziende belliche finisce per sviluppare tecnologia di impiego sia civile che militare, tra cui cyber security e device di sorveglianza di ultima generazione. Chiediamo che questo Senato si esprima nella direzione del boicottaggio accademico".
Nelle scorse settimane oltre 1.500 accademici italiani hanno invitato una lettera al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci) chiedendo lo stop delle collaborazioni con le Università israeliane - recentemente rinnovate - per paura di ricadute sulla guerra a Gaza. La richiesta degli studenti ai senatori è quella di aderire alla lettera, considerando che - hanno dichiarato - "il colpevole di un genocidio non è solo chi materialmente lo compie, ma anche tutti coloro che contribuiscono a dotarsi dei mezzi necessari per farlo, sia materialmente che con la ricerca".
Il rettore Geuna ha ricevuto la richiesta degli studenti e programmato la discussione, negando però la possibilità di un dibattito aperto alla loro presenza. "Le regole democratiche prevedono che gli organi lavorino con i rappresentanti di quella assemblea - ha specificato - e la discussione andrà fatta seguendo le regole della democrazia, con una discussione tra i membri regolarmente eletti".
I docenti Francesco Ramella, direttore del dipartimento di Culture Politica e Società e Gianluca Cuniberti, direttore del dipartimento di Studi Storici, hanno proposto di sospendere la seduta alla fine della discussione e di aprire il Senato per un momento di confronto con gli studenti.
Commenti