Il Nazionale

Cronaca | 11 marzo 2024, 18:48

Alex Pompa, le motivazioni della condanna: "Uccise il padre con 34 coltellate, non fu legittima difesa"

Il giovane era accusato di aver ucciso nell’aprile del 2020 il padre a Collegno al culmine dell’ennesima lite familiare. Assolto in primo grado è stato condannato il 13 dicembre scorso

Alex Pompa, le motivazioni della condanna: "Uccise il padre con 34 coltellate, non fu legittima difesa"

“E’ del tutto evidente che l’offesa arrecata al Pompa attraverso l’utilizzo di sei armi e l’inflazione di 34 coltellate non possa dirsi in alcun modo inferiore, uguale o tollerabilmente superiore al male subito o minacciato” così, come riporta l'Agenzia AdnKronos, la Corte d’Assise e d’Appello di Torino motiva la sentenza con cui il 13 dicembre scorso ha condannato a 6 anni e 2 mesi di reclusione Alex Pompa il giovane accusato di aver ucciso nell’aprile del 2020 il padre a Collegno al culmine dell’ennesima lite familiare. Il giovane primo grado era stato assolto.

Secondo la Corte nell’agire di Alex Pompa, “nessuno spazio può trovare un’ipotesi di eccesso colposo in legittima difesa, tenuto conto della sede dei colpi (almeno 15 coltellate in regione dorsale), della reiterazione degli stessi (34) e del numero di armi impiegate (sei coltelli) che depongono unicamente nel senso di una condotta francamente aggressiva”.

Nell’escludere la legittima difesa i giudici rilevano, infatti, che i presupposti “sono un’aggressione ingiusta e una reazione legittima e mentre la prima deve concretarsi nel pericolo attuale di un’offesa che, se non neutralizzata tempestivamente, focia nella lesione di un diritto tutelato dalla legge, la seconda deve inerire alla necessità di difendersi, all’inevitabilità del pericolo e alla proporzione tra difesa e offesa, non potendo, certamente, dirsi sufficiente al suo riconoscimento un pericolo eventuale futuro meramente probabile o temuto”.

 

 

redazione

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