I residenti della zona della ‘movida’, compresa tra piazza Bresca, piazza Sardi, via Gaudio e via Gioberti a Sanremo, si sono incontrati con l’Amministrazione comunale, con i responsabili degli uffici e con il Comandante della Polizia, Municipale, Fulvio Asconio. Presente anche un residente della zona attigua al lungomare Italo Calvino, dove in estate sono presenti alcuni locali notturni.
Tema della riunione l’annoso problema, che ormai è vivo nella città dei fiori da oltre 20 anni, legato ai rumori, alla musica assordante e agli ‘allargamenti’ dei dehors nella zona dove si è visto il proliferare di ristoranti, bar e pub di vario genere, che operano quasi esclusivamente all’esterno, organizzando anche serate di musica e da discoteca in diversi periodi dell’anno.
Il caso è nuovamente esploso in occasione del Festival, nella cui settimana i residenti hanno lamentato (oltre ai classici problemi) la musica ad altissimo volume fino alle prime ore del mattino, con l’impossibilità di dormire. I delegati hanno esposto la situazione in cui sono costretti a vivere, anche dopo aver installato (a proprie spese) doppi e tripli vetri e condizionatori per l’estate.
“Noi abbiamo presentato un esposto a novembre, al sindaco, alle forze dell’ordine e al Prefetto – ha detto Daniela Musa, uno dei residenti più attivi nella protesta – e, a parte una telefonata da me ricevuta dal Commissariato, non abbiamo ottenuto nessuna risposta. Abbiamo gravissimi problemi, più volte riportati sui media e con esposti, dal 2005. Sono passate quattro amministrazioni e niente di niente è stato fatto. Anzi, la situazione è ulteriormente peggiorata. Il numero dei locali è cresciuto a dismisura, in uno sviluppo che non tiene conto dei residenti. Figuratevi che si lamentano anche i proprietari delle case che vengono affittate per brevi periodi, per le quali i fruitori pubblicano pessime recensioni, proprio per il rumore”.
“Al Festival si è toccato il culmine - prosegue - tutto era concesso. Ma, tra l’altro, non è che nelle altre serate cambi qualcosa. Abbiamo installato doppi vetri e aria condizionata a spese nostre e continuiamo a subire un danno. Chi ci risarcisce? Fanno discoteca in piazza ed è come averli in casa senza dimenticare che, della musica ad alto volume si lamentano anche i ristoranti. Viviamo continui problemi anche per i fumi delle cucine e siamo letteralmente ‘circondati’ con alcuni residenti che devono chiedere il permesso ai locali per entrare a casa propria. Chi deve garantire la sicurezza, visto che non abbiamo nemmeno lo spazio per passare nei vialetti condominiali? Abbiamo anche ricevuto telefonate con minacce da parte di alcuni gestori di locali. Le panchine sono ormai inglobate con i tavoli per fare sedere i clienti. E chi vuole sedersi, magari gli anziani, non può. Addirittura una è stata sradicata. Alcuni locali di piazza Bresca e piazza Sardi arrivano in via Nino Bixio mentre, nella parte alta, sono talmente allargati che rimane un metro per il transito. La conosciutissima fontana di Capitan Bresca è inaccessibile. E la situazione è identica in via Gaudio. Addirittura sono state tagliate delle piante e dal Comune nessuno interviene, perché? Secondo un detto francese siamo di fronte a ‘locali senza tetto e senza legge’.”
E’ intervenuto anche Renato Alberti, che vive in un’altra zona ma che, negli ultimi anni ha presentato diversi esposti contro una discoteca sul mare: “Una decina d'anni fa i controlli c'erano anche con il fonometro, visto che c’era un comandante abilitato. Ora, invece, non vengono fatti mai e da anni. Voglio far presente che un regolamento o una legge senza controlli e sanzioni non serve a niente. E, quindi, se il comune non è in grado di fare i controlli non deve più rilasciare le licenze. Vi ricordo che esiste una sentenza nella quale comune e sindaco sono responsabili della salute pubblica ed ora siamo a un punto un cui una mediazione non sia più possibile. È stato dato un via libera tale alle attività che fanno quello che vogliono. I controlli vanno fatti a monte. Se continua così partiamo con una causa legale con tecnici di fuori città, perché voi non siete in grado di farli. In tutti i locali vengono superati tutti i limiti di decibel e di sicurezza perché vengono fatte sedere centinaia di persone senza un limite. Se succede una disgrazia di chi è la colpa? State mettendo a repentaglio la sicurezza pubblica anche perché ci sono esposti da anni e non avete fatto nulla. Siete indifendibili. Se date dei permessi dovete controllare”.
Una prima risposta arriva dall’Assessore Mauro Menozzi: “La problematica è evidente, anche perché una volta c’erano solo ristoranti mentre ora ci sono anche tanti pub e bar. Noi abbiamo fatto un piano d'ambito e sono stati dati dei luoghi che rispettano anche lo spazio pubblico in modo da garantire la sicurezza. Questa è la parte amministrativa. Ogni tanto i controlli vengono fatti così come le sanzioni. Probabilmente il regolamento non è così incisivo ma deve essere trovato un equilibrio. Noi nel regolamento avevamo inserito, a suo tempo, una norma secondo la quale dopo una serie di violazioni poteva essere chiusa l’attività, ma era esplosa la reazione dei commercianti”.
Il Comandante Fulvio Asconio ha confermato: “Sono due situazioni che difficilmente trovano un equilibrio. I locali cambiano la disposizione dei tavoli in orari in cui gli agenti non operano ma bisognerebbe arrivare progressivamente a sanzioni più restrittive”. Sul tema dei controlli: “Ci stiamo attrezzando per tornare a farli con il fonometro e ci arriveremo. Quest’anno controlli abbiamo avuto problemi a trovare un tecnico ed ora lo abbiamo. Per i luoghi della ‘movida’ non sarà facile, per la conformazione delle due piazze e anche perché le sorgenti sono diverse. Senza dimenticare il vociare delle persone”. Alla domanda sui tempi per i controlli fonometrici, Asconio ha confermato che il comando sta lavorando per essere pronto entro l’estate: “Sicuramente il rispetto della salute è fondamentale ma ci sono anche i diritti delle attività produttive”.
Al termine è intervenuto l’Assessore Sara Tonegutti, che ha confermato l’impegno dell’Amministrazione sulla problematica: “Noi possiamo incontrare le associazioni di categoria entrando nel dettaglio di sicurezza, rumore ed altro e dare un messaggio per garantire maggiore rispetto verso i residenti. Faremo presente che c'è una grave problema che potrebbe sfociare in azioni legali”.
La riunione è terminata con le parti che si sono date un appuntamento a dopo la riunione con i commercianti, visto che i residenti hanno confermato di non voler più avere a che fare con loro ma sono con il comune: “Gli esercenti non sono più i nostri interlocutori – ha detto Daniela Musa - perché anche gli incontri con loro non sono serviti a nulla. Ora noi ci rivolgiamo al Comune dal quale esigiamo delle risposte”.
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