Maurizio Superchi (2021), Calogero Ambrogio (2021), Claudio Recagno (2022), Stefano Macciò (2023), Alfred Nerjaku (2023), Feti Ismaili (2023) e Luciano Peirano (2024).
Questi sono solo alcuni nomi e cognomi delle persone decedute sul posto di lavoro a Tovo San Giacomo, Quiliano, Andora, Savona, Vado Ligure, Borghetto Santo Spirito e Alassio dal 2021 al febbraio 2024. 7 uomini che non hanno fatto più ritorno a casa dai loro familiari dopo essere andati a lavorare su un cantiere o in un officina.
Il crollo nel cantiere Esselunga di Firenze nel quale sono morti 5 operai ha riacceso i riflettori su un tema molto spesso dimenticato, che passa in secondo piano e che ha bisogno di risposte concrete e non può bastare, seppur molto bello e intenso, un monologo al Festival di Sanremo. Ci vogliono fatti concreti.
Per questo oggi pomeriggio dalle 15.00 alle 18.00 (come sta avvenendo in molte piazze d'Italia) la Cgil e la Uil hanno organizzato un presidio sotto la Prefettura di Savona con un incontro delle organizzazioni sindacali con il Prefetto Carlo De Rogatis. E diverse sono state le iniziative organizzate sul territorio negli ultimi anni.
In provincia di Savona, secondo i dati forniti dai sindacati, sono 5 i decessi nei luoghi di lavoro nel corso del 2023, oltre 3500 denunce di infortunio e 205 le denunce di malattia professionale (+47,5% rispetto al 2022). Negli ultimi 12 anni nel savonese sono oltre 50mila le denunce di incidente sul luogo di lavoro con 78 morti, per una media di 6,5 morti all’anno.
"Ci sono responsabilità politiche e responsabilità delle imprese. Politiche perché si peggiorano le leggi e le norme deregolamentando soprattutto il codice degli appalti così come ha fatto questo Governo, oppure non mettendo mano alla legge Fornero, se ci sono infatti lavoratori sui ponteggi a 70 anni è più facile che accadano incidenti. Poi ci sono le leggi profondamente sbagliate sull'immigrazione e la precarietà che oggi in provincia di Savona è al 92% - dice Andrea Pasa, segretario generale della Cgil Savona - Poi ci sono gli orari di lavoro in un momento in cui in tutta Europa ci sono accordi e leggi dello Stato che diminuiscono l'orario a parità di salario, qui in Italia, ma anche in provincia di Savona, ci sono imprese che chiedono più orario, più straordinari e meno pause".
"Poi la politica, perché se non assumi nella pubblica amministrazione ti trovi a non poter fare le ispezioni e i controlli, in Liguria si controllano l'1% delle imprese e il 70% circa è irregolare, quindi la responsabilità delle imprese che assumono in grigio o addirittura in nero come a Firenze o utilizzano contratti nazionali che non c'entrano nulla con le attività ma che fanno risparmiare (ci sono cantieri edili in cui lavorano persone con il contratto del giardinaggio) - puntualizza Pasa - La regola è sempre la stessa, più frammenti il lavoro (appalti e sub appalti) più c'è il rischio di aumentare il lavoro irregolare e soprattutto che venga messa da parte la salute e la sicurezza. In provincia di Savona il 90% dei morti sul lavoro, anzi degli omicidi sul lavoro, circa 80 morti in 12 anni, interessa gli appalti e sub appalti. Quindi è lì che si deve intervenire. Il lavoro deve ritornare ad essere valorizzato e non il contrario".
"Si parla di tragedie ma questo è un errore non solo verbale ma anche sostanziale, perché non si tratta di tragedie ma di una strage, non si tratta di morti sul lavoro ma di omicidi di lavoro. E’ importante riflettere non solo sulle cause ma anche sulle parole, perché di fatale non c’è nulla - conclude il segretario della Camera del Lavoro savonese - E’ la conferma di ciò che diciamo da tempo che non viene ascoltato e valutato. Che non pianga la politica ogni volta che c'è un morto nei luoghi di lavoro perché la responsabilità è tutta loro. Investano per assumere ispettori, ne mancano oltre 2500 in tutto il Paese e chi c'è, ha stipendi bassi e sono precari".
Per quanto riguarda le denunce di infortunio sul lavoro in Liguria tra il 1°gennaio e il 31 dicembre 2023, sono state 19.248, con una diminuzione del -31,5% rispetto all’anno precedente. Quasi 53 denunce di infortunio per ciascuno giorno dell’anno 2023.
Dall'analisi effettuata dall'ufficio economico della Cgil Liguria sulle base delle tabelle con cadenza mensile rilasciate dall’INAI le denunce in occasione di lavoro, sono state 15.826 in calo del -36,8%, mentre quelle in itinere sono state 3.422 in aumento del +11,1%. Sul totale delle denunce di infortunio quindi, quelle in occasione di lavoro incidono per 82,2% e quelle in itinere per il 17,8%.
Le denunce di infortunio per luogo di accadimento vede Genova in testa con 10.523 (-33,6% sul 2022rappresenta il 54,7% del totale delle denunce di infortunio della Liguria); segue Savona con 3.594 (-26,7%, rappresenta il 18,7% sul totale); La Spezia: 2.820 (-28,0% rappresenta il 14,7% sul totale); Imperia: 2.311 (-32,8%, 12,0% sul totale).
DENUNCE DI INFORTUNIO CON ESITO MORTALE in LIGURIA tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre 2023
Una nuova denuncia di infortunio con esito mortale nel mese di dicembre 2023 (l’anno scorso furono 3); Sale quindi a 22 il numero delle vittime sul lavoro del 2023 contro le 24 dell’anno precedente e la media ligure è di 1 morto sul lavoro ogni 16,6 giorni. -8,3% è la variazione in percentuale rispetto a dodici mesi fa. Questa la ripartizione territoriale per la Liguria e le differenze in valore assoluto sul 2022: La Spezia: 6 morti (+2 rispetto al 2022); Genova: 6 (-5), Savona: 5 (+1) Imperia: 5 (=); 19 maschi (-5) e 3 femmine (+3); 17 italiani (-1) e 5 extra-UE (=),nessuno della UE (-1); 18 in occasione di lavoro (-2) e 4 in itinere (=), 20 nel comparto Industria e Servizi (-3.), 2 per conto dello Stato (+2), nessuno in Agricoltura (-1)
DENUNCE DI MALATTIA PROFESSIONALE in LIGURIA tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre 2023
Sono state 1.433 le denunce di malattia professionale, con un aumento di +363 unità pari al +33,9% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente; si tratta di quasi 4 denunce di malattia professionale per ciascuno giorno del 2023. Denunce per luogo di accadimento: Genova: 646 (+13,3% sul 2022, rappresenta il 45,1% del totale delle denunce di infortunio della Liguria); La Spezia: 491 (+66,4%, rappresenta il 34,3% sul totale); Savona: 205 (+47,5%, rappresenta il 14,3% sul totale); Imperia: 91 (+37,9%, 6,4% sul totale).
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