Si è tenuta oggi, sabato 17 febbraio, la manifestazione pro Palestina partita da Largo Marconi, nel quartiere San Salvario e conclusa poco fa in piazza Casello. L'iniziativa arriva a pochi giorni dal corteo che era giunto presso la sede di via Verdi della Rai e dove si era registrato qualche disordine.
Settecento partecipanti
Hanno partecipato circa settecento i partecipanti scesi in piazza per condannare il “genocidio in corso contro il popolo palestinese”. La manifestazione è stata promossa dal coordinamento per Gaza e il coordinamento 2 dicembre. Hanno preso parte anche appartenenti a Rifondazione Comunista, Potere al Popolo, al sindacato autonomo Si Cobas, Cambiare Rotta, diversi collettivi studenteschi e il Coordinamento delle moschee torinesi.
Bruciata un'immagine di Meloni-Netanyahu
All’urlo di “Gaza Libera” il corteo è giunto nella piazza centrale della città. Qui, nella fase finale, è stata data alle fiamme una fotografia mostrante i premier Giorgia Meloni e Benjamin Netanyahu.
Ravello-Ambrogio (FdI): "Esibizione raccapricciante"
“L'esibizione di odio contro il Presidente Meloni a Torino, in occasione di un corteo pro-Palestina organizzato da centri sociali, coordinamento per Gaza, collettivi studenteschi, Si Cobas e Cub, è oscena, vergognosa e raccapricciante - dichiarano Paola Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia e Roberto Ravello, dirigente regionale FdI Piemonte - Bruciando l’immagine del primo ministro della nostra Repubblica, questi gruppi si sono spinti, ancora una volta, oltre il perimetro costituzionale: la facilità nel denunciare la presunta pericolosità e intolleranza di altri non è accompagnata dalla coerenza, risultando essi stessi estremisti e violenti”.
“Queste derive non sono più accettabili - continua la senatrice Ambrogio - e mi auguro che che chi solidarizza con questi soggetti - dal Sindaco Pd Stefano Lo Russo a Elly Schlein - possa finalmente esprimere ferme parole di condanna, allontanandosi dal cono d’ombra dell’ambiguità. Certo, non sarà facile da parte di chi legalizza antagonisti e centri sociali, sdogana le occupazioni e la lotta armata o, ancor peggio, fa finta di sgomberarne le sedi”.
“Nell’esprimere la nostra piena solidarietà e vicinanza al Presidente Meloni - chiosa Roberto Ravello - non posso non interrogarmi sull’opportunità di autorizzare simili manifestazioni in futuro: minacce, odio e città devastata, questi sono gli unici risultati. Con la tragicità di un conflitto che, peraltro, finisce colpevolmente in secondo piano”.
Frediani (UP): "Fermiamo questo massacro di vittime innocenti"
Presa di posizione anche per Francesca Frediani di Unione Popolare che parla di una sfilata in “solidarietà al popolo palestinese che da 130 giorni vive un assedio totale nei territori della striscia di Gaza”.
"Con un bilancio di circa 30 mila morti al momento e migliaia di feriti, la situazione diventa sempre più critica e allarmante, con bombardamenti continui e a tappeto sulla popolazione civile, sugli ospedali, sulle ambulanze, sui luoghi di culto. Non è una guerra, è un massacro di un popolo, non abbiamo paura di dirlo - prosegue Frediani - Alcune voci iniziano a chiedere con fermezza di cessare il fuoco, ma incredibilmente la censura si abbatte su di loro. Lo abbiamo visto anche in occasione del Festival di Sanremo, dove alcuni artisti hanno usato il palco per sensibilizzare il pubblico e lanciare un messaggio di pace, ottenendo reazioni incomprensibili anche da parte di alcuni esponenti politici."
"Dopo l'approvazione dell'ordine del giorno che chiedeva alla Regione di accogliere i bimbi palestinesi feriti nelle strutture sanitarie piemontesi - conclude Frediani - ora non dobbiamo smettere di sostenere e ribadire la richiesta di cessare il fuoco e fermare questo massacro di civili innocenti."
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