Il Nazionale

Cronaca | 29 gennaio 2024, 12:28

Sanremo: 30 km/h si o no? L'esperimento di Bologna fa discutere, dove potrebbe arrivare nella città dei fiori?

Il Sindaco Biancheri ne ha parlato a margine della presentazione del bilancio 2023 della Polizia Municipale

Sanremo: 30 km/h si o no? L'esperimento di Bologna fa discutere, dove potrebbe arrivare nella città dei fiori?

30 si o 30 no. Il limite di velocità imposto da alcuni giorni a Bologna fa discutere in tutta Italia e, proprio nelle ultime ore, il sindaco di Sanremo Alberto Biancheri lo ha ‘introdotto’ a margine della presentazione dei dati relativi al 2023 della Polizia Municipale.

Il primo cittadino, infatti, ha evidenziato le molte iniziative volute dalla sua amministrazione per la sicurezza. Tra queste i molti passaggi pedonali rialzati, i semafori di corso Mazzini e corso Inglesi all’angolo con via Carducci, ma anche i due autovelox da poco attivi, anche se per ora non 24 ore su 24.

Biancheri ha confermato la possibilità di instaurare i 30 km/h anche a Sanremo ma, ovviamente, i tempi non sono assolutamente brevi. Secondo i ben informati, dal momento in cui viene dato l’input servono 4/6 mesi per l’iter burocratico ma, soprattutto per identificare le aree ed attrezzarle.

Non basta, infatti, installare un cartello per limitare la velocità a 30 km/h. Il codice della strada prevede che si possa instaurare solo in alcune zone che hanno determinate caratteristiche. Servirà una modifica al piano del traffico e, secondo la Legge, sono previsti interventi all’arredo urbano e quant’altro.

Ci si chiede dove potrà essere instaurato il nuovo limite. A tutti quelli che già ‘odiano’ passare da corso Mazzini e corso Marconi (dove sono presenti gli autovelox con limite a 50) dormite sonni tranquilli. In tutta l’Aurelia non potrà essere applicato il nuovo limite, così come in centro nelle zone di via Roma, corso Imperatrice e via Nino Bixio.

Quelle che invece, nel caso si decidesse di abbassare il limite, potrebbero essere interessate sono corso Garibaldi, via Martiri, via Pietro Agosti (dove i passaggi pedonali fanno già la loro parte) e tutta la zona del cosiddetto ‘Pigna Mare’, tra piazza Eroi, via Feraldi e corso Mombello. Il porto vecchio ha già il limite dei 30 km/h ma, con il futuro restyling sarà praticamente pedonale.

Sempre in tema di limiti, multe e quant’altro, ci sono gli autovelox a tenere banco nella città dei fiori. I due all’ingresso e all’uscita di Sanremo hanno provocato non poche polemiche. Al netto del limite che, a parere di molti dovrebbe essere innalzato a 70, c’è da sottolineare il fatto che palazzo Bellevue (di concerto con la Municipale) ha deciso di non privatizzare il servizio.

In altre città infatti, vengono installati e gestiti da una società privata che si tiene più o meno il sessanta per cento dell'importo della multa, lasciando il restante all'ente comunale o provinciale nel quale ricade la rete stradale interessata. Nel comune di Sanremo l'iter legale e burocratico per l'installazione degli impianti autovelox, la scelta delle strade ritenute più pericolose e tutto il lavoro relativo è stato svolto dagli uffici senza costi aggiuntivi per il comune, che gestisce quindi direttamente gli impianti di sua proprietà.

Una scelta, quella sanremese, sulla quale ha risposto l’ex comandante Frattarola: “Sapevamo che sarebbe stato più difficile, ma ci è sembrato giusto fare così. Ora il comando attende solo il nulla osta della Prefettura per attivarli 24 ore su 24”. Da evidenziare che Sanremo ha rinunciato all’installazione di quei sistemi come il ‘T-Red’, che sanzionano i veicoli quando ci si ferma anche pochi centimetri dopo lo stop.

In molti si chiedono come vengano utilizzati i soldi delle multe. Ovviamente finiscono nel calderone del bilancio comunale anche se gli automobilisti più ‘arrabbiati’ vorrebbero che, almeno, siano usati per gli asfalti che, spesso, non sono proprio di grande qualità. Intanto per i 30 km/h rimaniamo in attesa.

Carlo Alessi

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