Il Nazionale

Cronaca | 29 gennaio 2024, 20:18

«Quando c'era bisogno di qualcosa, Andrea correva. Era l'amico, il figlio, il nipote che tutti vorrebbero»

Chi può aver fatto del male ad Andrea Bossi a Cairate, ancora non lo sappiamo: gli inquirenti stanno cercano di dare un volto al suo assassino. Mentre è chiaro il bene che ha compiuto questo ragazzo di Fagnano, un bene semplice, costante, mai esibito. L'aiuto all'amica fruttivendola durante il Covid e quell'amore per tutta la famiglia a partire dalla nonna: «Per lei gli si illuminavano gli occhi»

«Quando c'era bisogno di qualcosa, Andrea correva. Era l'amico, il figlio, il nipote che tutti vorrebbero»

«Avrei bisogno...». Non occorreva quasi completare la frase, a volte nemmeno pronunciarla, perché Andrea era già accorso lì.

Andrea Bossi, il ragazzo di 26 anni trovato privo di vita sabato dal papà nella sua abitazione di via Mascheroni a Cairate (LEGGI QUI), era così. Quello che «tutti vorrebbero come amico», assicura Pina Putzolu dando voce al pensiero di tanti a Fagnano. Amico, figlio e nipote: quant'era importante per lui la famiglia e che legame speciale con la nonna. Quando parlava di lei, gli si illuminavano gli occhi.

Mentre gli inquirenti cercano di dare un volto a chi ha strappato ad Andrea quella vita che lui profondamente amava, mentre si cerca di ricostruire quanto accaduto in quei terribili momenti, i ricordi di chi ha conosciuto il giovane si posano come un balsamo, lieve eppure importante per affrontare questo dolore.

Chi può aver fatto del male ad Andrea, ancora non lo sappiamo con certezza. Mentre è chiaro il bene che ha compiuto questo ragazzo, un bene semplice, costante, mai esibito che tanti riportano.

Pina lo sa bene, perché conosce da sempre Andrea: «Era brillante, simpatico, andava d'accordo con tutti e con tutti parlava». C'è stato un periodo in cui il supporto del ragazzo è stato determinante. Lei ha un negozio di frutta e verdura: «Durante il Covid, mi sono trovata in difficoltà. Ero tempestata di telefonate e lui si è offerto di aiutarmi. Tutti i giorni veniva da me, portava la spesa e andava a farmi la spesa». 

Conoscendolo, consegnava le borse ai clienti che non potevano uscire, ma non solo: una parola buona, un incoraggiamento, che in quegli interminabili giorni di lockdown rappresentavano un balsamo, non li avrà mai fatti mancare.

«Se non ci fosse stato lui - spiega Pina Putzolu - non so come avrei fatto».  È l'Andrea generoso e disponibile che hanno dipinto le sue professoresse (LEGGI QUI).  Con un ulteriore tratto: adorava la sua famiglia. I nonni, tutti, fin da bambino. E per la nonna che ancora aveva, era sempre pronto a correre: con lei un contatto costante, quotidiano, di totale disponibilità. Per lei e la zia, se c'era da fare dei mestieri o aiutare in altro modo ancora, lui c'era. In cambio, i manicaretti preferiti. 

Perché Andrea era anche un buongustaio e amava le cose belle, oltre che buone. Aveva studiato da orafo e dava una mano anche così: «Devi modificare quell'anello? Faccio io».

Faccio io

Andrea, che quando avevi bisogno di qualcosa, correva. Che amava tutta la sua famiglia e quanto gli piaceva andare in Calabria, tutti gli anni: era attaccato a tutti gli zii e le vacanze erano una festa, un tuffo nelle proprie radici oltre che nel mare. 

Ma. Lu.

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