Sembra aggravarsi la posizione di Anca Egorov, la badante romena che lo scorso 4 gennaio è finita ai domiciliari con l'accusa di aver circuito Giuseppina, 79enne di Castagnole delle Lanze che è stata portata in Romania per ben nove anni.
Oggi in Tribunale ad Asti si è tenuto l'interrogatorio di garanzia tenuto dalla giudice per le indagini preliminari Beatrice Bonisoli. Per la badante era scattata la misura cautelare degli arresti domiciliari, motivati dal possibile pericolo di fuga, vista la presenza di diversi suoi familiari nel Paese di origine e la disponibilità di denaro. La donna, assistita dagli avvocati Roberto Ponzio e Claudio Craciun, si sarebbe avvalsa della facoltà di non rispondere.
Nel frattempo la posizione della donna potrebbe aggravarsi sulla scorta degli accertamenti che gli inquirenti stanno compiendo in ordine a un secondo possibile raggiro da lei ordito, questa volta ai danni di un anziano. La 47enne, infatti, attualmente vivrebbe in un alloggio di strada Sotto Piazzo a Costigliole d'Asti, abitazione di sua proprietà ma acquistata da un uomo che era stata chiamata ad assistere. Interrogato nel corso delle indagini, l’anziano non ricorda però l'importo pattuito per la compravendita, e quanto avesse quindi ricavato dalla stessa, mentre molto curiosamente figurerebbe come garante del mutuo stipulato dalla donna per procedere all'acquisto. Un'operazione finanziaria dai contorni ancora poco chiari, sulla quale in Procura ad Asti si indaga all'interno di un altro fascicolo d’indagine.
La badante, con parte degli oltre 300mila euro sottratti a Giuseppina, avrebbe acquistato una tabaccheria a Santo Stefano Belbo, attività poi rivenduta lo scorso anno. Gli attuali proprietari dell'esercizio commerciale sarebbero completamente estranei alla vicenda.
[La signora Giuseppina ha raccontato la sua vicenda a 'Pomeriggio Cinque']
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