Il Nazionale

Cronaca | 15 dicembre 2023, 11:48

Pegli, ‘spuntano’ 280mila euro per una fontana sul lungomare. Ma ce n’era veramente il bisogno?

Il progetto riguarda largo Calasetta ed è inserito nel Piano triennale dei lavori pubblici. Nessuno ne sapeva nulla. Come nasce e chi l’ha voluto? In Municipio si era garantito lo stralcio, ma poi non è stato fatto

Pegli, ‘spuntano’ 280mila euro per una fontana sul lungomare. Ma ce n’era veramente il bisogno?

Ma chi ve l’ha chiesta? Ma ce n’era veramente il bisogno? Sono due tra le domande più ricorrenti a Pegli, in questi giorni, non appena si è fatta strada la notizia di un investimento da parte del Comune di Genova di 280mila euro per realizzare una fontana in largo Calasetta, nel cuore della passeggiata a mare.

Chi ve l’ha chiesta? Chi ne sentiva la necessità? Non si può dar torto ai cittadini, in effetti. Né si può accettare come questo discorso della fontana sia nato. Senza nessun preavviso, come accade spesso quando si vogliono imporre progetti dall’alto. In questo caso, la carta in questione è il Piano triennale dei lavori pubblici che è stato presentato nei giorni scorsi sia in Sala Rossa a Palazzo Tursi che presso la sede del Municipio VII Ponente, in Consiglio Municipale. La voce è la numero 214 dell’elenco di opere pubbliche previste: ‘Largo Calasetta: realizzazione nuova fontana’, con il 2025 indicato come annualità nella quale si prevede di dare inizio alla procedura di affidamento e con l’architetto Ferdinando De Fornari come responsabile unico del procedimento. 

Ora, De Fornari è il responsabile della Direzione Area Infrastrutture e Opere Pubbliche del Comune di Genova, ma da quale assessore è arrivato l’input della nuova fontana? E, per giunta, di quale tipo di fontana si tratta, tale da giustificare un costo così importante come sono indubbiamente 280mila euro?

Fatto sta che questa notizia contenuta nel triennale dei lavori pubblici ha lasciato sconcertati. Non ci sono investimenti su moltissimi altri fronti, ve ne sono di risicati su altre partite (come le manutenzioni o come il decoro presso i cimiteri), ve ne sono di molto risicati sulla sicurezza idrogeologica e sulla cura dei torrenti, eppure… ecco che spunta una fontana che nessuno vuole e che nessuno ha chiesto.

Ma come è possibile? A chi è venuto in mente e perché? Perché non si bada, almeno per una volta, un po’ meno all’immagine e un po’ di più all’efficienza? E poi, come fa una fontana a costare 280mila euro? Ha i rubinetti d’oro massiccio? Sarebbe bene che la civica amministrazione, sia attraverso il Comune che attraverso il Municipio, fornisse dei dettagli in più. Anche perché l’affare è già notevolmente complicato.

In Municipio era stato assicurato che questo progetto sarebbe stato stralciato dalla lista dei lavori pubblici. E invece è rimasto lì, tale e quale. È stata fatta la doverosa modifica rispetto al restauro del sacrario dei caduti di Salò a Staglieno, che tante polemiche aveva suscitato (e con piena ragione), mentre su questo fronte nulla. La fontana in largo Calasetta è ancora lì e allora, a questo punto, sarebbe giusto e doveroso che chi l’ha inserita in elenco desse spiegazioni.

Le minoranze in Consiglio Municipale sono agguerrite. Quelle in Comune cosa pensano di fare? Magari qualche iniziativa consiliare? Non sarebbe una cattiva idea. A Ponente viviamo in delegazioni dove ci sono mille problematiche più impellenti. La fontana sarebbe la bella certificazione che tutto va a gonfie vele. Così non è, e lo sappiamo. E allora: tenetevi la fontana e pensate a fronti più urgenti e concreti. Le idee non mancano e le emergenze neppure. 

Alberto Bruzzone

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