Peculato, truffa e falso. Queste le imputazioni sulla base delle quali la Procura della Repubblica di Asti aveva indagato due soggetti sul capo ai quali pende l’antipatica accusa di avere approfittato del loro ruolo di tecnici dipendenti dell’Asl Cn2 per fare incetta di televisori, condizionatori, lavastoviglie, sanitari, rubinetterie, scaffalature e altri beni di proprietà della stessa azienda sanitaria.
Articoli di ogni tipo che, secondo la ricostruzione fatta dagli agenti della Guardia di Finanza di Cuneo, i due avrebbero fatto sparire dal nuovo ospedale di Verduno nelle fasi del suo allestimento, quindi prima della sua definitiva apertura nel luglio 2020, approfittando della comprensibile confusione logistica e amministrativa creatasi durante il trasloco dei vecchi ospedali di Alba e Bra, ma anche successivamente alla definitiva entrata in funzione del nosocomio.
Le loro azioni non erano però evidentemente sfuggite a chi, di quegli stessi beni, doveva rendicontare la posa e l’utilizzo, al punto che tale attività di reiterata sottrazione di beni appartenenti alla collettività è divenuta l’oggetto dell’attività investigativa che ora suffraga la richiesta di rinvio a giudizio presentata nei confronti dei due dal pubblico ministero astigiano Davide Lucignani.
I due soggetti, in capo ai quali pendeva anche l’accusa di essersi finti al lavoro mentre in realtà si dedicavano a commissioni e attività private quali recarsi al bar (da qui l’ipotesi della truffa), compariranno così di fronte al giudice per l’udienza preliminare presso il tribunale di Asti Beatrice Bonisoli nell’udienza già programmata per il prossimo 27 febbraio.
Un primo soggetto, classe 1964, residente a Bra, è difeso dall’avvocato Giorgia Montanara. Un secondo, classe 1986, residente a Cherasco, dall’avvocato albese Roberto Ponzio.
Uno dei due ha intanto rassegnato le proprie dimissioni dall’ente pubblico. L’accusa di falso ideologico pendente nei suoi confronti riguarda l’aver mentito nelle autocertificazioni relative ai titoli di studio e alle immunità penali presentate attestando il possesso dei requisiti per il superamento del concorso pubblico e la successiva assunzione da parte dell’azienda sanitaria.
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