Il Nazionale

Cronaca | 16 novembre 2023, 16:15

Presunte torture al Cerialdo: di fronte al gip la verità dei cinque detenuti

Tra ieri e oggi in tribunale a Cuneo si è svolto l'incidente probatorio per iniziare a far luce su quanto sarebbe accaduto all'intero della struttura a cavallo tra il 2021 e il 2022. Le indagini interessano ventitré agenti della Polizia Penitenziaria

Presunte torture al Cerialdo: di fronte al gip la verità dei cinque detenuti

Nell’ottobre scorso, 23 agenti della Polizia Penitenziaria tuttora in servizio presso il carcere di Cuneo, avevano ricevuto l’informazione di garanzia che comunicava loro di essere indagati per i reati di tortura, lesioni e abuso di autorità nei confronti di cinque detenuti di origine pakistana.

Nell’imputazione redatta dal pubblico ministero Mario Pesucci che, assieme al procuratore capo Onelio Dodero sta coordinando le indagini, si legge di quattro presunti episodi che sarebbero avvenuti a cavallo tra il 2021 e il 2022. L’imputazione è provvisoria: questo perché tutto è ancora da dimostrare e l’impianto accusatorio potrebbe cambiare al punto che la posizione di alcuni degli indagati potrebbe essere archiviata.

Un primo passo fatto dalla Procura di Cuneo per far luce su quello che sarebbe avvenute nelle celle del Cerialdo è stato l’avanzare al gip la richiesta di incidente probatorio dei cinque detenuti. Alla base della richiesta, oltre alla necessità di velocizzare le tempistiche e “congelare” le dichiarazioni delle presunte vittime che nel frattempo potrebbero essere trasferite in un’altra casa circondariale oppure espiare la pena, c’è il bisogno di anticipare la formazione della prova.

Tra la giornata di ieri e oggi, giovedì 16 novembre, in tribunale a Cuneo sono state ascoltate le voci dei detenuti.

Poco è cambiato rispetto alle contestazioni redatte nel capo di imputazione ma, stando a quanto riferito, la posizione di alcuni agenti risulterebbe marginale e, alcune delle situazioni descritte, sembrerebbero essere state ridimensionate.

Tutti gli episodi contestati dalla Procura sono però stati confermati dai cinque detenuti: il primo, che risale all'ottobre del 2021, dove si contestano lesioni, tortura e abuso, così come nell'episodio del 27 dicembre 2021 fino ad arrivare al 5 aprile 2022 e, infine, a quello del 20 giugno di quest’anno, che sembrerebbe il più grave (LEGGI QUI).

CharB.

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