Capelli e peli nei piatti della scuola, per protesta i bambini del Niccolò Tommaseo sono usciti a pranzare nei giardini Cavour. La protesta è stata organizzata dai genitori che, stanchi del servizio della mensa, hanno portato il pranzo al sacco e l'hanno consumato insieme ai figli nel parco di fronte alla scuola. Da giorni ormai in tutta la città imperversano le critiche ai nuovi fornitori che non sono ritenuti all'altezza. Nelle segnalazioni si parla di pasti e condizioni igieniche scadenti ma anche di ritardi, cibo freddo o terminato prima del dovuto.
Tante le segnalazioni ricevute
"Chiediamo all'amministrazione di vigilare maggiormente sulla qualità degli accordi che sottoscrive con le ditte - ha commentato un genitore - e alle ditte di fornire un servizio che sia consono sia al prezzo che paghiamo sia alla qualità che devono fornire ai bambini. Il cibo arriva molto freddo in tavola e quindi si deteriora, in molti casi diventa immangiabile. Si parla anche di formaggio in uno stato in cui non ci si aspetterebbe, pare che la qualità media sia molto bassa".
I bambini hanno raccontato di carote "piene di aceto", formaggio "frizzante", zucchine "scadute" e di alcuni casi in cui non è stato dato il secondo agli alunni di quinta che, pranzando per ultimi, non avevano più cibo a disposizione.
"Qualità del cibo fondamentale"
"Sono venuti fuori pasti non somministrati, allergeni somministrati a persone allergiche, alimenti non buoni e problematiche relative sia alla somministrazione del cibo che la logistica che la qualità del cibo - ha raccontato una mamma - Il momento del pasto dovrebbe essere un momento educativo e di educazione al cibo, se non diamo cibi adeguati cade tutto il presupposto. La faccenda è seria".
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