Potrebbe arrivare a sentenza domani, venerdì 27 ottobre, con l’udienza in programma dalle ore 9 presso il palazzo di giustizia di Asti, il processo che dal dicembre 2021 vede alla sbarra il gioielliere di Gallo Grinzane Mario Roggero, rinviato a giudizio di fronte ai giudici popolari della corte d’assise presieduta dal dottor Alberto Giannone con le accuse formulate dal pubblico ministero Davide Greco in ordine a quanto accaduto 911 giorni fa all’esterno dalla sua gioielleria al civico 71 di corso Garibaldi a Gallo Grinzane.
Ormai arcinota la vicenda. Mancava poco alle ore 18 di mercoledì 28 aprile 2021 quando il commerciante reagì revolver alla mano alla violenta rapina che da alcuni minuti lo vedeva ostaggio con la moglie e la figlia di una banda di tre uomini entrati nel suo negozio a volto coperto.
Roggero prese la pistola 38 Special che conservava in cassetto sottostante la cassa del negozio e fece fuoco verso i rapinatori mentre questi, ormai impegnati ad allontanarsi con in mano un borsone colmo di preziosi per diverse decine di migliaia di euro, salivano sulla Ford Fiesta Bianca con la quale erano arrivati nella frazione al confine tra Alba e Grinzane Cavour.
Per terra privi di vita rimasero i corpi del 58enne torinese Giuseppe Mazzarino e del 44enne braidese Andrea Spinelli, mentre un terzo complice, il 35enne albese Alessandro Modica, riusciva a guadagnarsi la fuga venendo fermato solamente in serata all’ospedale di Savigliano.
Quasi due anni dopo, il processo intanto tenuto a Roggero giunge ora alla sue battute finali. Chiusa nel luglio scorso l’istruttoria dibattimentale, l’udienza di domattina prevede infatti la requisitoria del pubblico ministero e quindi gli interventi della difesa dell’uomo – affidata all’avvocato ferrarese Dario Bolognesi, subentrato a indagini in corso ai colleghi Stefano Campanello e Aldo Mirate, quest’ultimo poi defunto – e delle parti civili, coi familiari di Andrea Spinelli costituiti in giudizio col patrocinio degli avvocati Marino Careglio e Giulia Mondino, quelli di Giuseppe Mazzarino patrocinati da Angelo Panza e Giuseppe Caruso e l’avvocato biellese Carla Montarolo a rappresentare il rapinatore superstite.
Dopodiché, già domani o nel corso di una successiva udienza inserita in calendario per il prossimo 10 novembre, la giuria si riunirà in camera di consiglio per esprimere il proprio verdetto.
Nel caso in cui la giuria popolare lo ritenesse colpevole dei reati a lui ascritti il commerciante langarolo, 67 anni all’epoca dei fatti, rischierebbe una pena che potrebbe rivelarsi anche particolarmente pesante. Roggero è stato infatti chiamato a rispondere di duplice omicidio volontario, che in caso di colpevolezza prevede una pena compresa tra i 21 e i 30 anni, di tentato omicidio (tra i 7 e i 14 anni) e anche di porto abusivo di arma da sparo (fino a 18 mesi).
Sempre nell’ipotesi di un giudizio orientato alla colpevolezza e non al riconoscimento dei presupposti della legittima difesa, il complesso computo della pena dovrà poi tenere conto del riconoscimento di eventuali circostanze aggravanti o attenuanti, che come noto possono intervenire sul calcolo con riduzioni successive fino a un terzo della pena.
La difesa di Roggero farà probabilmente richiamo al tema dell’effettiva capacità di intendere e di volere di Roggero al momento dei fatti. Un argomento, questo, oggetto dei diversi approfondimenti discussi durante il dibattimento e in ultimo nelle 95 pagine della perizia super partes redatta per conto della corte dal dottor Roberto Keller. "Al momento dei fatti – ha spiegato lo psichiatra torinese sentito in aula durante l’ultima udienza del luglio scorso – in Mario Roggero non erano presenti disturbi mentali che raggiungessero la qualità di un’infermità di mente tale da scemare o del tutto escludere la sua capacità di intendere o di volere".
Prima di lui, difformi erano stati i pareri espressi sul punto dai diversi consulenti di parte. Sia lo specialista indicato dalla difesa – che si era affidata all’ex presidente della Società Italiana di Psichiatria Enrico Zanalda –, sia quello scelto dalla pubblica accusa si erano infatti pronunciati per una parziale incapacità del commerciante, mentre la consulente delle parti civili, la specialista Ilaria Rossetto, si era invece espressa in senso contrario, riconducendo nell’azione di Roggero un sentimento improntato a quello che comunemente si indica come rabbia: una condizione tale, quindi, da non avere rilievo penale.
Argomenti questi che ora diverranno oggetto delle conclusioni attese dalle parti, prima che la corte si esprima in merito all’esistenza di una responsabilità di ordine penale in capo a Roggero per la sua reazione a un’aggressione che nel suo raccontò richiamo alla sua mente quanto subito con un analogo e violento episodio di cinque anni prima.
Dalle parti civili è invece attesa la formalizzazione di richieste di risarcimento destinate ad andare ben al di là dei 300mila euro già riconosciuti dal commercianti ai familiari dei due banditi uccisi.
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