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Politica | 24 ottobre 2023, 09:41

Il Consiglio Comunale approva il dimensionamento scolastico: si passa a 5 autonomie

Cambia la geografia didattica della città. Opposizioni all'attacco: "Si distrugge la scuola astigiana". Bologna: "Questa riforma porterà continuità didattica dalle materne alle medie"

Il Consiglio Comunale approva il dimensionamento scolastico: si passa a 5 autonomie

E' passata ieri, in Consiglio Comunale, tra le polemiche delle opposizioni, la pratica sul dimensionamento scolastico. Una riforma prima rinviata e poi votata ieri dalla maggioranza che comporta l'eliminazione dei circoli didattici e il passaggio da sei autonomie scolastiche a 5 (tutti istituti comprensivi). La pratica è passata dopo 5 ore di consiglio, verso l'una di notte, con il voto di 19 consiglieri di maggioranza contro 11 di minoranza.

Bologna: "Non è stato facile, ma servirà per dare continuità didattica"

"E' una pratica che nessun assessore avrebbe mai voluto portare - spiega l'assessore Loretta Bologna che ha presentato il provvedimento - fino all'ultimo ho cercato di rimandare, sono andato in Regione solo ieri per cercare di vedere se ci fossero margini di manovra".

L'assessore difende il provvedimento, frutto di una concertazione con il mondo scolastico e che porterà nei prossimi anni, maggiore sinergia nel mondo della scuola "Il dimensionamento scolastico - spiega - rientra in uno degli obiettivi del PNRR: la rete scolastica, nel suo andamento demografico: solo per la regione Piemonte sta perdendo 600 studenti all'anno. L'obiettivo strategico del dimensionamento scolastico era quello della riduzione delle reggenze Ad Asti, nelle scuole di primo livello, abbiamo tantissime funzioni di questo tipo. Formando 5 istituti comprensivi, e andando ad eliminare i circoli didattici, che non potranno più esistere per legge. Abbiamo creato 5 istituti comprensivi. Daremo continuità didattica, dalla materna alle medie. Abbiamo ormato due istituti comprensivi sostituendo i circoli didattici, mettendo la Brofferio a servizio della zona nord della città, mentre la martiri va sulla zona ovest della città. Rispetto alla prima ipotesi, nata con un confronto con i dirigenti scolastici, abbiamo optato per una verticalizzazione per non incrociare e sconvolgere le varie graduatorie".

"Se non avessimo fatto questa delibera, la Regione avrebbe sicuramente operato in autonomia, facendo calare la riforma dell'alto. Anche dal punto di vista occupazionale, nessuno rischierà il posto di lavoro perché i dieci "esuberi" verranno riassorbiti dalla provincia in altre strutture".

Di maggioranza compatta parla il sindaco, Maurizio Rasero che spiega come "le opposizioni facciano critiche pretestuose dicendo di non votare i provvedimenti e pensando di essere loro la maggioranza. L'Amministrazione ha fatto le sue valutazioni in maniera tale da ottimizzare la scuola astigiana: quando ho ritenuto di fare valutazioni differenti (riferendosi al Consiglio provinciale che ha deliberato il rinvio di un anno dell'accorpamento tra Artom e Penna ndr) non ho avuto problemi ad agire di conseguenza"

Cerruti: " La politica spesso non è inutile, a volte fa solo danni"

Attacca senza mezzi termini Massimo Cerruti, Movimento 5 Stelle: "La Politica non sempre é inutile, purtroppo a volte fa pure danni: dopo una maratona di 5 ore di discussione in Consiglio Comunale, l'Amministrazione ha incredibilmente deciso di tagliare il numero di autonomie ed il numero di operatori scolastici, amministrativi e dirigenti delle scuole astigiane. 

Spariscono così due circoli didattici e si origina un solo istituto comprensivo ai quattro già esistenti "rubando" una autonomia agli astigiani a favore di altri territori meno improvvidi. A nulla sono valsi gli infiniti richiami al buon senso di tutti i Consiglieri di minoranza nel richiedere di ritirare la pratica così come successo due settimane fa ed il voto finale contro.

Alle nostre obiezioni l'Assessore si é pure rifiutata di replicare e la seduta é stata sospesa a lungo per consentire ai Consiglieri di maggioranza di ricompattarsi su un provvedimento che pure loro han definito non perfetto e difficile da approvare. Una decisione che penalizza bambini e ragazzi, insegnanti, uffici amministrativi già in difficoltà e, creando un precedente, traccia una strada pericolosa senza possibilità di ritorno per la didattica astigiana. 

Quando poi li sentiremo parlare tronfi dell'importanza della scuola, della formazione dei giovani, della difesa e della promozione del nostro territorio ricordiamocelo"

Malandrone: "Istituti enormi. Più studenti, stessa didattica, meno risorse"

"Passa a tarda notte in consiglio comunale il dimensionamento scolastico , nonostante l'appello dei sindacati a ritirare la pratica, a difendere "La scuola pubblica" un taglio per la scuola astigiana, E ' un taglio per i posti di lavoro, se ne perderanno 18 tra ATA amministrativi, dsga e dirigenti scolastici. Stessi edifici Stessi studenti  Meno personale Un taglio sugli Istituti accorpati del 25 % degli assistenti scolastici, un 25 % degli assistenti amministrativi, un 16% su dsga e dirigenti" spiega il consigliere di Ambiente Asti Mario Malandrone tracciando un bilancio di quanto approvato ieri.

"Si vengono a creare 5 Istituti Comprensivi La motivazione ? L' atto di indirizzo della regione ( di certo non perentorio ) che guardava a due autonomie sottodimensionate in provincia e che invece ha visto la celere risposta del Comune che ha fatto confluire più di 1500 studenti ( ben più di un ' autonomia ) nei 5 IC. Mentre in altri territori si decide di rimandare gli accorpamenti (Torino, Cuneo ) ad Asti si cede un 'autonomia. In Piemonte in quasi tutte le Province non si adempirà all ' atto di indirizzo regionale. Si manterranno direzioni didattiche e circoli  - spiega - quindi altrove gioveranno della scelta di Asti. Vengono creati istituti che vanno da 960 a circa 1500 iscritti , con una media superiore di 300 unità alla media richiesta dal decreto

"Verranno richieste le stesse cose dal punto di vista didattico con meno personale soprattutto nei ruoli organizzativi.  I numeri della nuova ipotesi, da 6 autonomie si passa a 5

IC1: 1455 alunni

IC2: 953

IC3: 1101

IC4: 1361

IC5: 1476.

La media delle ridefinite istituzioni scolastiche è di 1269 studenti. E' di 308 studenti superiore alla media che chiede Valditara nel tanto discusso decreto (impugnato da diverse regioni) che conteggia in 961 e poi circa 930 la media delle istituzioni autonome. Insomma un istituto da 1500 studenti viene buttato all' interno dei 5 Istituti Comprensivi"

"Alla luce di tutto ciò - conclude - abbiamo usato come minoranze ogni minuto del nostro tempo per chiedere di fermarsi ,mettere la proposta in un cassetto e aspettare tempi che giustifichino un' operazione del genere: nei banchi della minoranza insegnanti e ex presidi hanno denunciato l'errore di una pratica del genere"

Alessandro Franco

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