Il Nazionale

Politica | 25 settembre 2023, 08:00

Rigassificatore, la battaglia sul progetto si sposta in consiglio regionale

Seduta monotematica con all’esterno la protesta dei comitati

Rigassificatore, la battaglia sul progetto si sposta in consiglio regionale

Lunedì caldo per quanto riguarda il rigassificatore. Oggi la protesta  dei comitati contrari alla realizzazione dell’opera a largo della costa tra Savona e Vado Ligure si sposta nel capoluogo ligure.

A Genova è infatti in programma stamattina, dalle ore 10, una seduta straordinaria sul tema del progetto. 

"Quella del rigassificatore è una decisione annunciata a mezzo stampa dalla Giunta Toti ma mai condivisa né con gli organi del Consiglio regionale né con il territorio stesso che proprio in questi giorni sta manifestando un forte dissenso verso una decisione che rischia di mettere in crisi settori dell'economia della provincia di Savona”, si legge nella richiesta di convocazione del consiglio monotematico da parte di Linea Condivisa, Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Lista Sansa.

Due le interpellanze all’ordine del giorno: la prima incentrata sugli incontri con gli enti locali, la seconda sugli espropri necessari per installare le condotte e la stazione di pompaggio di Quiliano.

Il possibile trasferimento della nave rigassificatrice Golar Tundra dal porto di Piombino allo specchio acqueo antistante Savona e Vado Ligure avverrebbe nel 2026. 

Scontro anche all’interno della maggioranza: nel comune di Savona lo stesso capogruppo consiliare della lista Toti Pietro Santi mostra una linea più attendista e prudente rispetto a quanto espresso dal gruppo regionale del presidente Giovanni Toti. La stessa Lega sembra avere alcune critiche sul progetto.

“Il posizionamento del rigassificatore nel mar Ligure è assolutamente coerente con i bisogni del nord ovest industriale del Paese, il suo posizionamento nello specchio di mare, Snam che è l'ente proponente sono stati scelti dal governo della Repubblica Italiana - dice il presidente Giovani Toti difendendo la scelta - Io ho offerto la disponibilità di Regione Liguria, credo che nella leale collaborazione tra enti fosse un atto dovuto farlo. Chi ha qualcosa in contrario credo debba dirlo a questo governo che sta portando avanti una politica di aumento della capacità energetica e di flessibilità del Paese che io ritengo indispensabile. Se qualcuno non è d'accordo non è la Regione la sede per esprimere il proprio dissenso, ma il Parlamento e il governo”.

Tra le città in lizza per il posizionamento dell'opera inizialmente c'era anche Genova, che è stata scartata secondo Toti “perché il porto è stato considerato o già troppo trafficato o evidentemente più scomodo in sede tecnica. È stata scelta quell'area di stazionamento evidentemente meno oberata del porto petroli di Genova che è già piuttosto trafficato ed è un'area che consentiva di raggiungere la rete principale con il gas naturale”.

Redazione

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