Mauro Mantelli, 62 anni, avvocato, è un veterano della sinistra cuneese.
Oggi non siede più nel Consiglio comunale di Cuneo né fa più parte della Giunta, ma ricopre ruoli di dirigente a livello locale, provinciale e regionale nel Partito Democratico.
Il suo è un curriculum politico-amministrativo lungo oltre quarant’anni.
Nel 1977 si iscrive alla Fgci e al Partito Comunista, dieci anni dopo subentra in Consiglio comunale a Ugo Sturlese.
Capogruppo tra il 1990 e il 1995, con la vittoria del centrosinistra alle comunali viene scelto dal sindaco Elio Rostagno come assessore all’Urbanistica, incarico che ricopre sino al 2022, anno in cui viene designato dal sindaco Alberto Valmaggia quale vice sindaco, sempre con la delega all’Urbanistica.
Capogruppo del Partito Democratico nel 2011 lascia il municipio per entrare nel Consiglio di indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo.
Rientra nell’amministrazione cittadina nel 2017 indicato dal sindaco Federico Borgna quale assessore alla Rigenerazione urbana e alla Pianificazione statistica fino al 2022.
Attualmente è membro nell’assemblea provinciale e della Commissione di garanzia del Partito Democratico del Piemonte e quindi, di diritto, componente della direzione regionale.
Nel momento in cui Claudia Carli raccoglie il testimone di capogruppo consiliare Pd da Carmelo Noto, è interessante sentire il parere di un esponente della vecchia guardia.
Abbiamo dunque interpellato Mantelli a proposito della navigazione procellosa che sta caratterizzando la maggioranza della sindaca Patrizia Manassero a poco più di un anno dal suo insediamento.
Mantelli, lei è un amministratore di lungo corso ed è tuttora dirigente del Partito Democratico. Come vede la situazione politico-amministrativa nel municipio di Cuneo?
“L’elezione della prima donna sindaca ha costituito, di per sé, una novità fortemente positiva. Il problema di questa amministrazione, come di quella precedente, è che non è guidata da una coalizione ma da un insieme di forze civiche e politiche in cui il legame strategico è piuttosto debole”.
Si ha la sensazione – a giudicare da quel che succede in Consiglio comunale – che la maggioranza sia sotto scacco su alcuni, importanti temi. Qual è il suo giudizio?
“Più che sotto scacco la città appare da tempo in difficoltà dal punto di vista decisionale. La sindaca sta muovendosi bene per risolvere il problema.
L’ostacolo principale è la crescente assenza della politica e la diffusione di fenomeni populisti che “imitano” ciò che avviene a livello nazionale. Ciò, ovviamente, incide sulla qualità della classe diligente e permette al centro destra di svolgere un ruolo che potrebbe essere facilmente contrastato”.
Gli Indipendenti di Boselli, ma non solo loro, tengono sotto pressione la sindaca Patrizia Manassero. Sembra che siano le opposizioni a “dare le carte” in Consiglio, a fronte di un atteggiamento quasi remissivo, talvolta afasico, del Pd e degli altri gruppi di maggioranza. Che ne dice?
“Il Partito Democratico, come avviene anche a livello nazionale, è l’unica forza politica che non si è piegata ai criteri personalistici e che rappresenta una forza che rifiuta l’impolitica. I soggetti, come quello da lei indicato, hanno la caratteristica di essere passati attraverso diverse forze civiche e populiste. Inevitabilmente questa contraddizione fa sì che la discussione, soprattutto in Consiglio e nelle Commissioni, superi talvolta i livelli della decenza da parte dell’opposizione di centrodestra o genericamente “civica”, con il fine essenziale di comparire sui mezzi d’informazione”.
L’avvicinarsi delle elezioni regionali ed europee, con tutta probabilità, accentuerà differenze e contraddizioni di una maggioranza consiliare eterogenea che si basa su una complessa intesa tra Pd e la lista civica “Centro per Cuneo”. Un’alleanza che si è rivelata vincente elettoralmente, ma che sul piano della gestione sembra mostrare la corda. Condivide?
“Questo è un problema ricorrente dal momento in cui, oltre alle tradizionali forze civiche e politiche, sono entrati in amministrazione gruppi molto eterogenei anche al loro interno, che vanno in fibrillazione nel momento in cui ci si avvicina ad elezioni di livello superiore. L’esperienza mi permette di dire che queste fasi non hanno mai creato particolari tensioni, neppure nel mandato conclusosi nel 2022 nella cui Giunta erano presenti assessori appartenenti al gruppo di “Centro per Cuneo”, politicamente molto differenziati. In realtà all’interno delle coalizioni che rispecchiano maggiormente il quadro regionale e nazionale esistono ancora meccanismi di auto equilibrio che risolvono, magari con qualche difficoltà, situazioni di questo tipo. Sta di fatto che dopo lo scioglimento del Consiglio comunale per l’espulsione della Lega dalla maggioranza non si sono più verificate a Cuneo rotture politiche nel senso tradizionale del termine. Altra cosa è la questione della gestione che presenta qualche difficoltà anche perché siamo all’inizio del mandato”.
Mantelli, se sedesse ancora sui banchi del Consiglio come replicherebbe agli attacchi delle opposizioni? E, per contro, che consigli si sentirebbe di dare alla sindaca e ai suoi compagni di partito?
“Se mi trovassi ancora sui banchi del Consiglio o della Giunta la mia replica sarebbe finalizzata, come già nel passato, a sollevare il livello del dibattito.
L’approvazione del piano regolatore nel 2008 e la redazione di due piani strategici, l’ultimo dei quali basato sulla progettazione e sulla costruzione di una città sostenibile, dimostrano come la politica possa recuperare il ruolo centrale che le spetta solo “alzando il tiro”. Voglio ricordare il lavoro svolto dall’amministrazione passata nel periodo più pesante della pandemia del Covid, in modo particolare dall’allora assessore ai Servizi sociali e oggi sindaco Patrizia Manassero. La gestione di un’emergenza di questo livello fu nella nostra città esemplare anche grazie alla guida lungimirante dell’attuale sindaco del Partito Democratico”.
Il primo anno a guida Manassero – come si evince dalle cronache - è stato disseminato di ostacoli e la maggioranza è parsa, in più di un passaggio, in difficoltà. Come pensa saranno i restanti quattro anni?
“Le difficoltà non possono nascondere risultati positivi su questioni come quella di piazza Europa. Le differenze fra le forze che compongono la maggioranza non spariranno ma potranno trovare, in breve tempo, il collante che sempre deriva dalla quotidianità politico-amministrativa. Nonostante gli sforzi (destinati a fallire) di alcuni esponenti dell’opposizione, il Consiglio comunale non si sta trasformando in un’ assemblea di condominio”.
A suo giudizio, quali correttivi sarebbe necessario apportare alla maggioranza per affrontare una navigazione più tranquilla?
“Se si vuole continuare a governare la città si deve puntare sulla costruzione di una nuova classe dirigente, su un continuo confronto per il cambiamento.
Vanno rifiutati stili di discussione aggressivi e talvolta offensivi i cui segni sono pesantemente presenti. Ciò avviene soprattutto nei confronti della sindaca a cui va tutta la mia solidarietà. Il suo stile di governo è caratterizzato positivamente tanto dall’esperienza quanto dalla sua cultura politica progressista ed inclusiva”.
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