Sulla sua lapide, al cimitero di Campliglione Fenile, ha voluto fosse incisa l’espressione: “Eccomi”. Elda Gamba, impegnata nella parrocchia e nel gruppo alpini del paese, storica insegnante di religione di Bricherasio, è scomparsa lunedì 18 settembre, a ‘Villa dei Tigli’ di Cavour, dove era stata ricoverata con l’aggravarsi della malattia che l’aveva colpita dodici anni fa. Gamba aveva sessantanni. “Ha combattuto fino all’ultimo per continuare a vivere, continuando ad impegnarsi nella fisioterapia e a mangiare, ma dicendo sempre al Signore ‘Sia fatta la tua volontà’ e pronta ad affermare ‘Eccomi’ quando lui l’avrebbe voluta con sé” racconta Simona Tomei, anche lei insegnante a Bricherasio, e amica di Gamba dal 1988.
Ma la parola ‘Eccomi’ esprime bene anche l’atteggiamento con cui Gamba ha condotto la sua vita: “Ha accettato qualsiasi decisione venisse presa nei suoi confronti: quando dalla scuola di Buriasco è stata spostata a quella di Bricherasio, dove ha insegnato per vent’anni. Pur sapendo che avrebbe trovato difficoltà, non ha opposto resistenza – spiega Tomei –. E quando c’era qualcosa da organizzare, come mostre o spettacoli teatrali, lei non si tirava mai indietro”.
L’impegno per il paese
Ma Gamba era anche sempre pronta a partire per i raduni degli alpini, con il gruppo di Campiglione Fenile, per cui era ‘madrina della bandiera’: prima accanto al papà Aldo, poi del marito Giovanni Bertone. E non titubava nemmeno a salire sul palco quando c’era da portare in scena uno spettacolo con il gruppo teatrale del paese.
La sua era una presenza costante a Campiglione Fenile e Bricherasio ma anche discreta: “Ad esempio, ogni primo maggio andava ad assistere alla prima comunione dei suoi alunni bricherasiesi. Nei banchi della chiesa di Santa Maria Assunta seguiva la cerimonia in silenzio, senza farsi vedere, andando via appena terminava”.
Insegnava con l’esempio
Dai suoi colleghi dell’Aimc (Associazione italiana maestri cattolici) di Pinerolo è ricordata come la donna che insegnava con l’esempio, non solo con la didattica: “Ha lavorato a testa alta anche nelle scuole in cui l’insegnamento religioso è stato combattuto – rivela Tomei –. Dove, ad esempio, gli altri insegnanti, durante il collegio docenti, rifiutavano di votare il suo libro di testo, perché erano contro l’ora di religione. Lei è andata avanti con coraggio, facilitando la strada a quelli che sono arrivati dopo”. Per il gruppo di colleghi, Gamba era una presenza costante dei ritiri spirituali a Laval, in Val Chisone, e dei pellegrinaggi a La Salette tra le Alpi francesi. Ma era legata anche alle montagne della Val Pellice: “Appena potevano lei e suo marito salivano al loro rifugio all’Alpe Crosenna che avevano chiamato ‘Porziuncola’ in quanto legati a San Francesco d’Assisi”.
La fede e l’ultimo saluto
Al funerale, mercoledì 20 settembre, nella chiesa di San Giovanni Battista a Campiglione, c’erano anche ex studenti e genitori che avevano scelto l’attività alternativa invece dell’ora di religione: “Il motivo della presenza di alcuni di loro mi è stato ben spiegato da una ex allieva della scuola di Bricherasio presente quel giorno: ‘Sono qui perché io non ho mai fatto religione, tuttavia lei mi ha sempre voluto bene” racconta Tomei. Così anche i bambini che non partecipavano all’ora di religione salutavano il ‘ritorno di Elda’ a scuola, dopo i periodi di mutua che doveva prendere quando la sua lunga malattia si aggravava. “Tornava con il sorriso ma manteneva il riserbo su ciò che stava vivendo. Molti di noi hanno scoperto di cosa si trattasse solo quando hanno visto che le offerte in suo ricordo vengono devolute ad un’associazione torinese che si occupa di leucemie e linfomi” racconta Tomei.
La fede di Gamba l’aveva portata a stringere rapporti oltre i confini del Pinerolese: “Conosceva bene Suor Elvira per cui ha pregato fino all’ultimo questa estate, nonostante lei stessa fosse in condizioni ormai gravi. Ha voluto seguite il funerale in video dal letto” spiega Tomei. E per darle l’ultimo saluto in camera ardente, lunedì sono scesi dalle montagne di Bagnolo Piemonte anche i monaci di Pra’d Mill.
“Tuttavia la sua fede era molto legata alle sue radici, alla campagna di Campiglione Fenile, e in particolare alla cascina dei suoi genitori, Aldo e Renata, dove è cresciuta a fianco del fratello gemello Mario. Era una casa sempre aperta a chiunque avesse bisogno di aiuto – racconta Tomei –. E lei ha continuato ad aiutare i bisognosi ad esempio raccogliendo vestiti per i poveri e trovando parole di conforto per i genitori che vivevano periodi difficili in famiglia, anche per quelli i cui figli non seguivano l’ora di religione”.
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