«L'anno scorso soltanto nei sogni avremmo pensato di poter arrivare a giocarci la Supercoppa con i campioni della categoria superiore, e invece stiamo per entrare a Cortina, in uno stadio storico, per giocarcela. In queste partite conta la testa più che la condizione fisica e il loro mese di vantaggio su di noi»: Michael Mazzacane usa le parole più semplici e concrete possibili in vista della sfida storica - per l'avversario, per la posta in palio, per lo stadio - di sabato alle 20.30 che mette in palio un trofeo che resta per sempre tra la squadra vincitrice dello scudetto e quella che detiene la Coppa Italia (si gioca allo stadio Olimpico, cliccando QUI o ai botteghini è possibile acquistare i biglietti da 14 e 22 euro; diretta testuale nello speciale di VareseNoi in cima al giornale da stasera alle 20.30).
«A volte può succedere che, partendo da sfavoriti, l'altra squadra non prenda la partita nel modo giusto - dice coach Niklas Czarnecki, calma olimpica che conquista, seduto accanto a Michael e al ds Matteo Malfatti nella presentazione dell'evento all'UnaHotels - Andiamo a Cortina per uscire dalla pista e poterci dire, guardandoci in faccia, che ognuno di noi ha dato il 100% di quello che aveva».
Czarnecki su cosa punterà? «Su quello che abbiamo fatto nel terzo periodo contro il Fassa, vinto 2-0 dopo esserci parlati in spogliatoio e dopo le troppe penalità dei primi due tempi. E su concetti semplici: giocare non solo bene in difesa, ma soprattutto in "maniera" difensiva, aggressivi e pronti a recuperare il disco e ripartire, soprattutto nei primi 10 minuti quando loro ci schiacceranno. Questo non significa che dovremo aspettare l'avversario, ma l'esatto contrario: non dovremo avere alcuna paura a spingerci in attacco con giocate corte e improvvise. Sfavoriti? Sì, ma magari a volte chi ha i favori del pronostico non crede troppo negli avversari».
Michael inquadra così l'attesa di un evento da vivere con bellezza, serenità, concentrazione e piacere: «In gara 7 c'era più pressione da parte della città e dei tifosi, una pressione positiva fatta di voglia di vincere. A questa Supercoppa arriviamo con più leggerezza, ma questo non significa non avere la consapevolezza di potercela giocare, comunque senza avere nulla da perdere. Continuiamo a vivere un sogno».
Cosa fa più paura del Cortina che sull'asse Seed-Cuglietta-Traversa, oltre che nel portiere Hawkey, è davvero da categoria superiore: «Squadra con tanto talento e tanti italiani e giovani nel giro azzurro - dice il ds Malfatti - Parte per rivincere lo scudetto e arrivare a prendersi l'Alps, solo sfiorata nella scorsa stagione. Sono allenati benissimo da Giorgio De Bettin, hanno cambiato poco ma quel poco lo hanno fatto per arrivare in fondo».
Debolezze ne esistono? «Siamo Davide contro Golia - risponde Mazzacane - speriamo che la storia si ripeta...». Mike poi, a chi chiede cosa resta dei tanti Mastini che hanno portato qui il Varese e non ci sono più, anche se vorrebbero sicuramente giocare questa partita che è anche un po' loro, risponde così: «Portiamo con noi un po' tutto di loro perché sono (al presente, ndr) più che compagni di squadra, sono fratelli. E' anche grazie a loro che ci stiamo giocando la Supercoppa e saranno con noi anche domani a Cortina. Giocheremo per noi e anche per loro».
Malfatti parla del pubblico («Da quando c'è stata l'ufficialità della Supercoppa in tanti si sono organizzati per seguirci con ogni mezzo. Non dimenticherò mai gara 6 a Caldaro e domani sono certo che rivivremo quel clima e quel tifo infuocato») e ci consegna quel brivido che domani porterà noi e tutta Varese verso le Dolomiti. Con un sogno "Olimpico" nel cuore.
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