Il Nazionale

Cronaca | 14 settembre 2023, 16:10

Omicidio in carcere, Gervasio fa scena muta, domani l'autopsia sul corpo della vittima

L'indagine si concentra sui rapporti tra i due detenuti e su una possibile lite culminata con l'assassinio da parte di Gervasio che non ha confessato

Omicidio in carcere, Gervasio fa scena muta, domani l'autopsia sul corpo della vittima

Sarà effettuata venerdì l'autopsia sul corpo di Roberto Molinari, il detenuto 58enne trovato morto ieri mattina nella sua cella del carcere di Marassi che condivideva con Luca Gervasio, 48 anni, unico sospettato per il suo omicidio.

L'indagine coordinata dalla pm Gabriella Marino e condotta dalla squadra mobile si concentra sui rapporti tra i due detenuti e su una possibile lite culminata con l'assassinio da parte di Gervasio che non ha confessato, ma agli inquirenti avrebbe rilasciato dichiarazioni non utili alle indagini, relative al numero di compagni di cella cambiati da giugno, ovvero da quando è entrato in carcere. L'uomo è assistito dall'avvocato Simone Bertuccio, che non lo ha ancora incontrato.

I due si trovavano in una zona del penitenziario riservata a detenuti problematici che non sono però sottoposti a particolari controlli. Dall'esame delle telecamere di sorveglianza nel corridoio e nelle altre aree comuni non risultano liti tra i due e neanche l'interrogatorio dei vicini di cella avrebbe aiutato gli inquirenti a risolvere il caso.

L'allarme, da parte dell'amministrazione del carcere è stato lanciato nella tarda mattinata di mercoledì 13, Gervasio è molto probabilmente rimasto in cella con il cadavere di Molinari per diverse ore. La Polizia penitenziaria, lo ha trovato con evidenti tumefazioni sul volto e sul capo.

Oltre alla pm e al medico legale, sul posto è intervenuto anche il Provveditore Regionale dell'amministrazione penitenziaria. Molinari era in carcere per una condanna definitiva, mentre Gervasio, che aveva diversi precedenti per resistenza, lesioni, rapina e reati legati alle sostanze stupefacenti, era in cella da giugno.

Con la mancata confessione non sarà semplice stabilire la dinamica. Nelle celle, salvo casi straordinari come per i detenuti a regime del 41bis, non sono permesse telecamere e quindi nessuno può aver visto il gesto. 

Francesco Li Noce

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