Più agenti di polizia di Stato, polizia locale e carabinieri a presidiare il territorio che possano dopo tanti anni invertire il saldo negativo tra nuovi arrivi e congedi, abbassamento dell'età dei componenti delle forze dell'ordine in strada, maggiori operazioni ad 'alto impatto' e utilizzo del taser. È questa la ricetta di Matteo Piantedosi per risolvere i problemi di sicurezza in città. Lo ha detto il ministro dell'Interno durante la conferenza stampa che si è tenuta in prefettura a Genova in seguito al vertice con il comitato per la sicurezza e l'ordine pubblico.
Un'attenzione, quella del ministro per il territorio, che è stata apprezzata dal 'padrone di casa', il prefetto Renato Franceschelli, dal sindaco Marco Bucci e dal presidente della Regione Giovanni Toti, che ha sottolineato come quella di Piantedosi sia stata la terza visita di un membro del governo a Genova nel giro di pochi giorni dopo quelle del ministro dell'Ambiente Alberto Pichetto Fratin e il ministro alla Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo.
La riunione del comitato, a cui erano presenti i rappresentanti istituzionali, ha permesso al ministro di essere messo al corrente della situazione. “Ringrazio il procuratore per aver dato un contributo fondamentale per la programmazione di interventi specifici sulle piazze o meglio i 'vicoli' di spaccio”, ha detto Piantedosi, riferendosi al dedalo di caruggi del centro storico nei cui angoli più o meno nascosti si assiste quotidianamente a fenomeni di delinquenza, tra cui lo spaccio di stupefacenti più volte segnalato con esposti dai residenti che assistono quotidianamente a compravendite o consumo di crack e altre sostanze, con tutti i problemi di ordine pubblico che questo comporta.
Il ministro ha annunciato l'arrivo di 50-60 rinforzi distribuiti tra le tre forze di polizia, ma non solo: “Adegueremo gli interventi in base alle caratteristiche morfologiche del territorio”, ha aggiunto riferendosi proprio ai vicoli. Attenzione anche a un altro annoso problema: il porto che Piantedosi definisce un portale per l'ingresso della droga.
Per rispondere alla sensazione di insicurezza dei cittadini il ministro si impegna a fornire risorse straordinarie periodiche. “Sicuramente c'è un'attenzione dello Stato, parliamo di adeguatezza per numeri e competenze, il saldo vedrà l'assegnazione di ulteriori risorse per diverse decine, per le tre forze di polizia”.
Un ultimo commento il ministro dell'Interno lo riserva al taser, uno strumento che a Genova è già in uso a polizia di Stato e carabinieri, mentre è stata avviata una sperimentazione nella polizia locale, che però al momento non ha portato al via libera per l'utilizzo. “Lo considero uno strumento molto molto utile nella gestione dell'intervento. A livello nazionale ci sono stati circa 1350 interventi con il taser, per metà è bastata solo l'esibizione dello strumento che è molto utile per un intervento in maniera meno pervasiva”, ha concluso aprendo alla possibilità di estenderne l'utilizzo.
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