Il Nazionale

Cronaca | 07 agosto 2023, 16:25

Arsenale in un'abitazione a Stella, il 64enne risponde durante l'interrogatorio: voleva farsi esplodere

Solo il provvidenziale intervento di un poliziotto ha scongiurato un epilogo drammatico. La moglie ha fornito la sua versione dei fatti

Arsenale in un'abitazione a Stella, il 64enne risponde durante l'interrogatorio: voleva farsi esplodere

Voleva farsi esplodere e per questo gli è stato contestato il tentato omicidio aggravato.

Ha risposto alle domande del Gip Fiorenza Giorgi il 64enne che lo scorso venerdì 4 agosto era stato arrestato a Stella nella sua abitazione in località Rocca dai poliziotti della squadra mobile.

L'uomo, quel pomeriggio, dopo una perquisizione degli agenti, aveva tolto la sicura ad una granata per cercare di farsi saltare in aria, ma il tempestivo intervento di un poliziotto, rimasto ferito per cercare di fermarlo (gli è stato riscontrato un trauma toracico), ha scongiurato un epilogo drammatico.

Nella circostanza la granata non è esplosa, mentre l’innesco è stato volutamente fatto esplodere in giardino per rendere inattivo l’ordigno. Gesto questo confermato dal 64enne, in cura ad un servizio psichiatrico e non nuovo a tentati suicidi, difeso dall'avvocato Gianluca Gandalini, questa mattina davanti giudice per le indagini preliminari e al Pm Chiara Venturi.

La moglie, 53enne, difesa dal legale Tiziano Gandolfo, arrestata anche lei il giorno successivo ha specificato in Tribunale a Savona di non essere a conoscenza che fossero presenti in un cassetto della loro camera da letto una pistola e una granata. La donna ha risposto alle domande del Gip e del Pm fornendo la sua versione dei fatti.

Il Gip ha convalidato gli arresti e si è riservato di decidere sulla misura cautelare.

Nel corso della perquisizione, che era proseguita fino a tarda sera ed eseguita anche con il personale specializzato della Polizia Scientifica, del Nucleo Cinofili ed Artificieri della Polizia di Stato, erano state rinvenute due pistole di cui una semiautomatica, perfettamente funzionante, calibro 7.62 con colpo in canna oltre a 2 caricatori e più di mille cartucce dello stesso calibro.

Inoltre sono state sequestrate 29 granate attive ma prive di innesco, 1,4 kg di tritolo diviso in 7 panetti, 37 spolette per bombe a mano, detonatori elettrici e a miccia, una parte di proiettile da cannone inattiva, passamontagna, machete, pugnali, una fionda professionale e altro materiale utile alla fabbricazione di ordigni in un locale-laboratorio all’interno della casa, attualmente al vaglio degli investigatori.

La perquisizione è proseguita anche sabato mattina con l’ausilio del personale specializzato del Servizio Polizia Scientifica inviato dalla Direzione Centrale Anticrimine di Roma e dotato di apparecchiature tecniche in grado di accertare che non fosse presente altro materiale occultato in intercapedini dell’abitazione. Una parte del materiale sequestrato, d’intesa con l’Autorità Giudiziaria, era stato immediatamente distrutto, in sicurezza, in una cava della provincia. 

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