Il Nazionale

Cronaca | 02 agosto 2023, 18:58

Delitto Mahmoud, viaggio nell'emporio in cui Tito e Bob hanno comprato coltello, mannaia e valigia (FOTO e VIDEO)

I carabinieri hanno sentito il titolare dell'emporio, mentre sul posto i dipendenti hanno poca voglia di parlare, mentre ci mostrano i modelli di mannaia, coltello e valigia esposti

Delitto Mahmoud, viaggio nell'emporio in cui Tito e Bob hanno comprato coltello, mannaia e valigia (FOTO e VIDEO)

Poche centinaia di metri separano tre luoghi simbolo dell'omicidio di Mahmoud Sayed Mohamed Abdalla, il diciannovenne egiziano brutalmente assassinato con almeno tre coltellate al petto, al fegato e allo stomaco, il cui corpo è stato poi messo in una valigia, mutilato delle mani, decapitato e gettato in mare. A Sestri Ponente, in via Merano, si trova la barberia in cui lavorava Mahmoud, in cui lavoravano i suoi assassini, Mohamed Ali Abdelghani, 26 anni, detto 'Tito' e Abdelwahab Ahmed Gamal Kamel, 27, detto 'Bob'.




I due, accusati di omicidio e soppressione di cadavere, con l'aggravante dei futili motivi e della premeditazione, sono rispettivamente il vice socio e il fratello, nonché dipendente del titolare 'Ali', da cui prende il nome il barber shop, che si trova in Egitto da giugno. In via Vado, al civico 40 c'è l'appartamento in cui vivevano i tre, luogo del delitto; in via Sestri, cuore dello shopping ponentino si trova un emporio, uno dei tanti gestito da commercianti di nazionalità cinese. Lì Tito e Bob avrebbero comprato le armi del delitto e la valigia in cui hanno nascosto il corpo, portato a Chiavari e poi gettato in mare.

Questo pomeriggio i carabinieri del nucleo investigativo diretti dal colonnello Michele Lastella, coordinati dalla pm Daniela Pischetola, hanno sentito il titolare dell'emporio, mentre sul posto i dipendenti hanno poca voglia di parlare, mentre ci mostrano i modelli di mannaia, coltello e valigia esposti, che i due avrebbero acquistato domenica. “Siamo scossi, nessuno si aspetta che succedano cose del genere qui”, ci racconta uno dei dipendenti. Nessun sospetto, ovviamente, “Coltelli e mannaie? Sono oggetti da cucina, li comprano tutti”, spiega.

Questa mattina a sorpresa la gip Milena Catalano ha contestato a Tito e Bob l'acquisto degli oggetti, i due sono stati ripresi dalle telecamere di sorveglianza mentre domenica 23 luglio, giorno del delitto, alle 13 con in mano un sacchetto dal quale sembra spuntare un oggetto simile a un coltello.

La conferma dell'acquisto arriverà nelle prossime ore, al momento non sarebbe stato trovato lo scontrino, né ovviamente i due oggetti. Ai legali dei due sarebbe stato però mostrato un estratto del registratore di cassa dell'emporio. Al momento, spiegano dal negozio e confermano fonti dei militari, non è stato possibile recuperare le immagini interne al negozio che mostrerebbero i due mentre acquistano gli oggetti.

Tito e Bob questa mattina sono stati interrogati per la convalida del fermo, che è arrivata. I due, assistiti dagli avvocati Salvatore Calandra ed Elisa Traverso (Bob) e Micaela Calzetta (Tito), anche in virtù delle nuove fonti di prova emerse, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.

Francesco Li Noce

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