Il poliziotto della questura di Genova arrestato dalla squadra Mobile con l'accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso, aveva fatto credere alla vittima di essere nel mirino di una banda affiliata al clan Spada, la famiglia a capo di un'organizzazione criminale che da anni controlla il territorio nella zona di Ostia, e del clan Fiandanca, altra famiglia malavitosa originaria di Caltanissetta, ma trapiantata in Liguria dove ha compiuto azioni criminali a partire dagli anni '80.
La svolta sulle indagini che hanno portato all'arresto del poliziotto, M.P. in servizio presso l'ufficio personale della questura, è arrivata dopo le dichiarazioni rese alla polizia giudiziaria dalla vittima, dalla compagna, da un amico e di un ispettore della polizia che aveva parlato con la vittima. 
P. gli aveva fatto credere che alcuni criminali affiliati ai due clan lo avevano preso di mira perché l'uomo su Facebook aveva pubblicato alcune foto di se stesso che indossava un Rolex e altri monili di valore. Lo stesso poliziotto gli aveva fatto credere che i malviventi lo stessero già pedinando e per provarlo gli aveva mandato su Whatsapp una foto, probabilmente scattata da una terza persona, della sua Lamborghini immortalata insieme all'auto dello stesso poliziotto durante un precedente incontro che i due avevano avuto in un autolavaggio. Per risolvere la questione, il poliziotto aveva chiesto 10 mila euro, “un regalo”, destinato ai malviventi per lasciarlo in pace, denaro che è stato effettivamente consegnato lo scorso 2 maggio.
 
La vittima avrebbe provato, tramite il poliziotto ora in carcere, a mettersi direttamente in contatto con i presunti malviventi per risolvere direttamente la questione, ma M.P. glielo aveva caldamente sconsigliato perché con certe persone non si può parlare, e perché avrebbero potuto fare del male a lui, alla sua compagna e ai suoi figli: “Ti trovi con la testa aperta in due e non te ne accorgi nemmeno”, gli aveva detto.
Alcune di queste conversazioni sono state registrate dalla vittima, una mossa che si è rivelata decisiva per riconoscere la voce del poliziotto che avrebbe agito in concorso con persone non ancora identificate e su cui si concentrano le indagini di procura e squadra Mobile della questura.
 
Cronaca | 28 luglio 2023, 13:56
Estorsione aggravata dal metodo mafioso, il poliziotto arrestato aveva fatto credere alla vittima di essere nel mirino di un clan affiliato agli Spada e ai Fiandanca
“Ti trovi con la testa aperta in due e non te ne accorgi nemmeno”, aveva detto all'uomo che lo scorso 2 maggio gli ha consegnato 10 mila euro
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