Il Nazionale

Cronaca | 26 luglio 2023, 14:33

Cadavere decapitato, l'ipotesi dell'esecuzione: i tagli alle mani alla stessa altezza

Oggi l'autopsia, anche la seconda mano ritrovata appartiene al giovane trovato a largo nel Tigullio. Nessuna traccia della testa

Cadavere decapitato, l'ipotesi dell'esecuzione: i tagli alle mani alla stessa altezza

È ancora avvolto nel mistero il caso della morte di Mahmoud Sayed Mohamed Abdalla, il diciannovenne egiziano trovato morto a largo delle acque tra Santa Margherita Ligure e Portofino, il cui corpo era decapitato e con le mani mozzate.
Proprio dalle mani gli inquirenti sono riusciti a risalire all'identità del giovane. I due arti erano stati trovati tra lunedì sera e martedì mattina, l'esame delle impronte digitali ha permesso di ricostruire l'identità di Abdalla, che in un primo momento si era ipotizzato fosse arrivato in Italia come minore non accompagnato che poi aveva fatto perdere le tracce poco dopo aver compiuto la maggiore età. Ieri però nella caserma dei carabinieri di Chiavari, che indagano insieme al nucleo investigativo di Genova si è presentato il fratello che vive in Lombardia, il quale ha saputo dalla stampa di quanto accaduto.

Per ora nessuna traccia della testa, il che non permette al momento di stabilire con certezza che il corpo e le mani appartengano alla stessa persona. Oggi è arrivata invece la conferma che entrambe le mani erano del giovane. Come detto la procura non esclude alcuna ipotesi, al momento il pm Daniela Pischetola ha aperto un fascicolo per omicidio. Oggi dovrebbe essere eseguita l'autopsia, a effettuarla il dottor Daniele Bedocchi; da lì potrebbero arrivare informazioni utili per capire cosa sia successo, ovvero se si è trattato di un'esecuzione o un incidente con l'elica di un'imbarcazione.

A far pensare alla prima ipotesi c'è il fatto che i tagli siano alla stessa altezza su entrambe le braccia, con precisione quasi chirurgica, mentre il taglio accidentale dell'elica avrebbe più probabilmente tranciato gli arti in modo disomogeneo. C'è poi il giallo della testa che al momento non si trova.

Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire gli ultimi movimenti di Abdalla, sono state sentite alcune persone che hanno avuto a che fare con lui fino allo scorso maggio, quando il giovane aveva fatto perdere le proprie tracce. Prima aveva lavorato come apprendista parrucchiere in una bottega di via del Campo nell'ambito di un progetto con la cooperativa Ce.Sto. Decisivo potrebbe essere l'esame dei tabulati telefonici, gli investigatori sono riusciti a rintracciare il suo telefono.

Francesco Li Noce

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