Residenti di Caramagna sul piede di guerra dopo i lavori eseguiti sulle condotte a causa di importanti perdite nelle giornate di sabato 15 dalle 22.30 circa nei pressi dell'incrocio con Strada Ciosa, lunedi 17 dalle 1.30 circa in via Dolcedo e per altre perdite avvenute nei giorni successivi non di minore importanza ed ai continui lavori di rattoppo che molto spesso sono necessari a causa di improvvisi guasti alle tubature soprattutto nella zona di Caramagna e in tutta la vallata.
Per questa ragione è stata avviata una petizione da presentare alla procura, prefettura, sindaco e Regione per segnare una situazione di enorme disagio, “che il protrarsi della mancanza di erogazione idrica per molte ore in diverse giornate consecutive, senza un minimo preavviso, ha impedito di poter garantire anche alla popolazione più fragile tra cui anziani, bambini e disabili che spesso non ne hanno modo, di rifornirsi di scorte per sopperire a tale grave mancanza e continuare nello svolgimento delle normali attività quotidiane”.
L’altra grossa difficoltà riscontrata è stata nel riuscire ad effettuare una segnalazione telefonica tempestiva soprattutto nelle ore notturne.
“Quando si è riusciti, spesso la squadra è intervenuta il giorno successivo, lasciando per molte ore la popolazione priva di un servizio primario di vitale importanza. Avere a disposizione una squadra che intervenga h24, come succedeva fino a qualche anno fa con la precedente ditta erogatrice, una maggiore reperibilità telefonica e tempestività nella comunicazione dell'interruzione e delle modalità dell'erogazione e proporre in sostituzione interventi di aiuto soprattutto per la popolazione più in difficoltà, sicuramente potrebbe alleggerire notevolmente l'enorme disagio provocato”, dicono i residenti della frazione alle spalle di Porto Maurizio.
“Oltretutto, dopo ogni riparazione o lavoro di manutenzione, per molto tempo l'acqua rimane inutilizzabile e se tutto ciò viene sommato alle ore di assenza completa, senza averne il preavviso e la possibilità di fare una scorta, il disagio provocato si amplifica notevolmente”, si legge nella petizione.
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