C'è una sala congressi gremita, all'Unione Industriale. C'è anche un bus, parcheggiato in via Vela, che ha portato una nutrita delegazione dalla Francia. Nel giorno dei funerali, una cerimonia laica ha voluto ricordare Mario Virano, scomparso pochi giorni fa e uno dei principali artefici della grande opera della Torino-Lione. Un momento che segue di circa una settimana l'incontro che, poche stanze più in là, aveva invece illustrato i futuri bandi della tratta italiana della galleria che collegherà Italia e Francia.
I ricordi
Dal mondo della politica a quello dell'economia, sono tante le persone che hanno scelto di rendere omaggio all'architetto, direttore generale di Telt. Dall'ex premier, senatore Mario Monti al sindaco di Torino, Stefano Lo Russo. E ancora Maria Luisa Coppa, presidente di Ascom Confcommercio e il segretario generale della Camera di Commercio, Guido Bolatto. Per la Regione, l'assessore Marco Gabusi.
Un contributo straordinario che sarà ricordato per sempre
"Mario Virano è stato un uomo che ha dato un contributo straordinario a uno dei più importanti progetti infrastrutturali italiani", sono tra le parole risuonate all'inizio della cerimonia. "Sarà ricordato per sempre".
"È una perdita immensa per tutti - dice Maurizio Bufalini, direttore aggiunto Italia di Telt -, per noi è stato un padre e un uomo che si è identificato pienamente con il progetto. Dunque è il progetto stesso a perdere qualcosa. Ma aveva anche una grande ironia, che permetteva di ridere e sorridere pure dei momenti di tensione, sul lavoro. Ma pure nelle fasi della malattia".
Uno dei più grandi torinesi degli ultimi decenni
"Le classi dirigenti hanno compiti di responsabilità elevate - dice Lo Russo - e Virano è stato uno dei più grandi torinesi degli ultimi decenni. Un torinese che guardava però il mondo e l'Europa. Il suo incarico era anche una visione di sistema, finalizzata a un veicolo di integrazione profonda tra Italia e Francia".
"Non c'è nulla di più ecologico di un treno, -ha aggiunto - se si parla di trasporti. E Virano sapeva anche quando era il momento di attendere e poi quello di prendere l'iniziativa. Quando arriveremo a Lione con un treno ad alta velocità dovremo ringraziare questo signore, che ha pagato un prezzo rilevante anche a livello personale e di privacy, vivendo con la scorta, ma coniugando sobrietà, pacatezza e fermezza, anche quando tutto intorno a lui era rumoroso. Non è un metodo social, ma è quello che ha permesso di portare avanti il progetto della Torino Lione".
"Virano abbinava competenza e capacità di mediare - dice Gabusi -, scegliendo il linguaggio giusto per andare avanti. Sono persone come lui che modificano gli eventi e che cambiano la storia per la collettività".
Il ricordo di Monti: "Esempio di coraggio e dedizione"
"Ho trovato pochissime persone nella mia vita pubblica che ho ammirato come Mario Virano - ricorda Monti -. È stato un esempio di coraggio e dedizione, ma anche di forza in un momento che era di difficoltà. Ogni conversazione con lui rassicurava. Abbiamo condiviso l'importanza che quell'opera aveva, soprattutto in quel momento e in quei mesi. Si è lavorato per il futuro e non per la popolarità personale. Tutti dovremo essere grati a lui, in futuro".
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