Una denuncia per i reati di maltrattamenti e abbandono di animali nei confronti di un’azienda suinicola della Granda che risulterebbe essere parte del circuito del Consorzio del Prosciutto di Parma.
È l'azione che l’associazione Essere Animali sta portando avanti a seguito della segnalazione di un ex lavoratore, che avrebbe fornito video e fotografie sulle condizioni degli animali all’interno dell’azienda con sede nella nostra provincia.
La denuncia datata 13 giugno è stata depositata presso la Procura della Repubblica di Cuneo lo scorso 21 giugno.
Come riporta "Essere Animali” dalle immagini si evidenzierebbero "scrofe e suinetti colpiti con un bastone e pinze metalliche dagli operatori [...]”.
E ancora: "Un operaio che sopprime un suinetto sbattendolo in un cancelletto di una gabbia parto, […] scrofe confinate in gabbie che mostrano segni di stress e sofferenza, [...] spostamenti delle scrofe che causano zoppie, [...] mutilazioni senza anestesia, […], lanci e movimentazioni violente di giovani suini e suinetti”.
A farsi portavoce della denuncia c’è anche la nota giornalista Selvaggia Lucarelli, che in un video rilanciato anche tramite il suo canale Instagram, con 1.2 milioni di follower tra i più seguiti del Paese, racconta la vicenda attraverso le immagini fornite dall’ex dipendente.
"Essere Animali - si legge in una nota dell’organizzazione - documenta e denuncia da tempo con la campagna SOS Pig le problematiche degli allevamenti di suini in Italia, spesso associati alle “eccellenze” del Made in Italy ma dove sono state più volte documentate violenze, illegalità e pratiche legali che violano il benessere degli animali, come l’allevamento in gabbia delle scrofe. La petizione rivolta alle aziende alimentari ha superato le 160 mila firme e chiede ai principali marchi di prodotti suini di intervenire per eliminare l’utilizzo delle gabbie per le scrofe e le mutilazioni per i suinetti."
Secondo quanto riporta l’associazione in Italia sarebbero 10 milioni i maiali allevati e macellati e che subiscono la mutilazione della coda e, nel caso dei maschi, la castrazione senza anestesia né analgesia.
"Durante parte della gestazione e per parto e allattamento - continua la segnalazione di Essere Animali - 500 mila scrofe sono rinchiuse in gabbie così piccole da impedire loro qualsiasi movimento. Queste pratiche causano estrema sofferenza ad animali intelligenti e sensibili e, nel caso del taglio routinario della coda, sono per giunta in violazione delle direttive UE, ma purtroppo diffuse nella quasi totalità degli allevamenti (anche dei circuiti DOP) italiani. La pratica di confinamento delle scrofe in gabbia inoltre sarà oggetto della proposta di revisione della normativa europea della Commissione UE, che già nel 2021 ha preso un impegno chiaro in tal senso, oltre che essere stata identificata da un’opinione dell’EFSA nel 2022 come pratica lesiva del benessere animale."
"Come denunciamo da anni - dichiara Simone Montuschi, presidente di Essere Animali - il settore suinicolo italiano purtroppo presenta problematiche sistemiche che causano gravi sofferenze agli animali. Di fronte alle richieste di milioni di cittadini che chiedono maggiori tutele per gli animali, è necessario un dialogo fra ONG, aziende e istituzioni, con l’obiettivo di raggiungere policy diffuse che affrontino i problemi cruciali che affliggono il settore, come l’utilizzo delle gabbie, verso cui la stessa Commissione europea ha già annunciato una messa al bando, ma anche le mutilazioni routinarie. Se l’Italia non sarà in prima fila nell’appoggiare in Europa standard più elevati di benessere animale, ma soprattutto nel programmare una transizione interna, diventerà davvero difficile puntare sul Made in Italy, perché sarà evidente, e sotto gli occhi di tutti i paesi, la nostra volontà di auto-escludersi da quelli che sono ora gli argomenti fondamentali dell’agenda globale: la sostenibilità del sistema alimentare e il conseguente aspetto della tutela del benessere animale, purtroppo ora solo un miraggio nel panorama degli allevamenti suinicoli italiani”.
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