Oltre all’annullamento dei fuochi d’artificio della festa patronale, decisione arrivata dopo diversi incontri avvenuti nelle scorse ore, è giunta notizia anche del sequestro, da parte dell’autorità giudiziaria, dell’intera area davanti alla Chiesa di San Pietro in Campagna a Luino.
Il luogo dove nel pomeriggio di lunedì un ramo di grandi dimensioni, di uno dei due ippocastani presenti davanti all’ingresso del santuario, si è spezzato finendo contro diverse persone che stavano portando a casa i loro figli una volta usciti dall’oratorio estivo. In totale sono stati otto i coinvolti, sei adulti e due bambini: una 45enne e la figlia di 7 anni sono state quelle più sfortunate, con diversi importanti traumi, ma fortunatamente non sono in pericolo di vita.
Per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente, i carabinieri della Stazione di Luino, guidati dal comandante e Luogotenente Roberto Notturno, hanno inviato un’informativa sui fatti accaduti in Procura a Varese, che ha sottoposto l’area a sequestro preventivo per accertare le cause del crollo.
Sarà da capire, se l’ippocastano, con una vita di un’ottantina di anni, fosse già lesionato da tempo o se, invece, si tratta completamente di una tragica fatalità. Stando al “Piano Potatura” del Comune di Luino la pianta era stata interessata da un intervento di alleggerimento circa un anno e mezzo fa, nel quale però non era stato riscontrato alcun tipo di malattia o criticità, ma sarà compito dei militari dell’Arma indagare su quanto accaduto, insieme al parere di un perito incaricato dalla Procura di Varese che andrà ad accertare lo stato dell’ippocastano.
Nel frattempo la comunità luinese si è stretta non solo attorno alla famiglia della bambina di 7 anni e alla mamma 45enne, che sono ancora ricoverate a Bergamo e Monza, ma anche a tutti i coinvolti che sono stati trasportati anche a Varese, Cittiglio e Luino. Ma sono proprio le condizioni della signora che destano maggiore preoccupazione, a causa di un importante trauma midollare, riportato nella caduta dell’albero.
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