Il Nazionale

Cronaca | 23 giugno 2023, 12:26

VIDEO. Processo Maja, il figlio Nicolò: «Era lucido, spero gli venga data la pena che merita»

L’avvocato di parte civile, Stefano Bettinelli, commenta l’udienza di questa mattina in tribunale a Busto. «Soddisfatti dell’esito della discussione, ora spetta ai giudici». La difesa contesta la perizia psichiatrica e anche l’aggravante della crudeltà esposta dal Pm durante la requisitoria. Nicolò Maja: «Spero che la giustizia faccia il suo corso. Mio papà capace di intendere e di volere, era lucido». Il 21 luglio la prossima udienza per le repliche e la sentenza

VIDEO. Processo Maja, il figlio Nicolò: «Era lucido, spero gli venga data la pena che merita»

Questa mattina in tribunale a Busto Arsizio il processo ad Alessandro Maja, accusato del duplice omicidio della moglie Stefania Pivetta e della figlia minore Giulia e del tentato omicidio del figlio Nicolò. In aula la requisitoria del pubblico ministero Martina Melita e la richiesta dell'ergastolo (leggi QUI).

La difesa dell’imputato ha contestato la perizia psichiatrica e l’aggravante della crudeltà esposti dal Pm durante la requisitoria: «Chiediamo l’applicazione dell’articolo 89 del codice penale», ha sottolineato l’avvocato Gino Colombo.

«È stato detto che lui dopo l'accaduto ha urlato "li ho ammazzati tutti", ma bisogna anche tenere in considerazione che prima ha detto "aiuto!"». E poi: «Ho sentito dire alla pubblica accusa "sentirete parlare di compassione", no: Maja deve pagare per la sua condotta, ma voi dovete valutare l'entità» chiedendo poi le «attenuanti generiche».

L’avvocato di parte civile, Stefano Bettinelli, che rappresenta Nicolò Maja e la famiglia della mamma, Stefania Pivetta, si è accodato alla richiesta della pubblica accusa ed ha quantificato in circa 3 milioni i risarcimenti per i familiari delle due vittime.

«Mi sembra che nella requisitoria il Pm abbia adeguatamente dato prova di quelli che sono gli elementi a carico dell’imputato, sia sotto il profilo oggettivo che soggettivo, e anche delle aggravanti contestate - ha commentato l'avvocato Stefano Bettinelli - Chiaramente la corte ha rinviato al 21 luglio, al fine di concedere alle parti la replica, dopo di che ci sarà la sentenza. Noi siamo soddisfatti di quello che è l’esito della discussione, però chiaramente la parola spetta ai giudici».

L’avvocato ha anche espresso il suo parere sulla richiesta della difesa di valutare il vizio parziale di mente. «La perizia che è stata eseguita sull’imputato ha chiaramente analizzato la tematica e decretato che la capacità di intendere e di volere era sussistente all’epoca dei fatti».

Pensiero condiviso anche dal figlio di Alessandro Maja, Nicolò, unico sopravvissuto alla strage nella villetta di Samarate e anche questa mattina presente in aula: «Non credo all’incapacità di intendere e di volere, era lucido». E sulle richieste del Pm e della difesa: «Spero che la giustizia faccia il suo corso e gli venga data la pena che merita». Poi lo sguardo incrociato con il padre: «Mi sono venute in mente la mamma e mia sorella».

Michela Scandroglio

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