Il Nazionale

Cronaca | 09 giugno 2023, 18:53

La sede torinese di Fridays for Future apre le porte con don Ciotti e Willie Peyote: "Questa è la casa del futuro"

A ospitare gli ambientalisti è l'ex Molo di Lilith di Vanchiglietta, che da oggi si chiamerà Kon Tiki. Inaugurazione con il presidente del Gruppo Abele, il noto cantautore e la vicepresidente di Arci Raffaella Bolini

La sede torinese di Fridays for Future apre le porte con don Ciotti e Willie Peyote: "Questa è la casa del futuro"

"Questa è la casa del futuro"...e se lo dice don Ciotti è impossibile non crederci. Il presidente del Gruppo Abele, insieme al rapper e cantautore Willie Peyote e alla vice-presidente nazionale di Arci Raffaella Bolini, ha inaugurato ufficialmente al pubblico la sede torinese del movimento Fridays for Future. A ospitare il movimento ambientalista è l'ex Molo di Lilith di via Cigliano 7 nel quartiere Vanchiglietta, circolo Arci chiuso da tempo; da oggi, lo spazio si chiamerà Kon Tiki.

Il gruppo gestirà gli spazi attraverso l'associazione Giustizia Climatica Ora, costituita dopo il Climate Social Camp dello scorso anno: "Ringraziamo - spiegano il presidente Andrea John Dejanaz e la vicepresidente Rachele Bugatti - le strade, le piazze, le comunità e i luoghi occupati che ci hanno accolto dal 2019, ma sentivamo il bisogno di un posto da chiamare casa e in cui mettere radici: l'Arci ci ha dato un enorme sostegno e ci ha aiutato a trovare questo spazio, che non sarà solo nostro ma aperto a tutti".

Gli attivisti hanno ricevuto parole di elogio e grande sostegno dallo stesso don Ciotti: "Questi ragazzi - ha commentato - sono capaci di inventarsi di tutto, anche con la creatività e la manualità nel mondo digitale, contro i cambiamenti climatici e per la biodiversità ed è molto bello vederli che si assumono questo impegno mordendo le coscienze del mondo adulto; la politica deve riconoscerli e sostenerli. La nuova sede sarà un luogo importante e bello che darà speranza".

Il sentimento di Ciotti è condiviso, seppur da prospettive diverse, anche da Peyote: "Mi sento vicino all'idea di lotta - ha dichiarato - quando è collettiva e dà fastidio. Dopo il movimento no g8 del 2001 c'è stato un vuoto rappresentativo e voi lo state colmando regalando speranza e rassicurazione. La protesta deve dare fastidio, se no le istanze non arrivano e si fa un favore a chi comanda: per questo occorre renderla ancora più fastidiosa; con il mio lavoro di musicista cerco di fare domande".

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