C'è un contenzioso da cinque anni per un debito totale di circa 65 mila euro tra Iren e il condominio cui oggi un tecnico di una ditta esterna per conto di Ireti stava staccando il contatore dell'acqua ed è stato accoltellato da Osvaldo Curelli.
Chi vive lì ricorda l'estate del 2018 non solo per il crollo del ponte Morandi, a poche centinaia di metri da dove tutto si è svolto questa mattina, ma anche perché per due mesi, tra luglio e agosto era stata staccata l'acqua proprio a causa del contenzioso.
L'amministratore di condominio, Graziano Teta ha accusato l'azienda di aver piombato il contatore. “Un comportamento inammissibile perché per legge si devono garantire 50 litri d'acqua al giorno anche alle fasce di popolazione disagiate”.
"Se lei viene adesso e io porto un idraulico e andiamo a vedere cosa hanno fatto questi signori vedrà che lasciano un forellino da un decimo di millimetro per 30 condomini a cui arriverà 10 litri ogni 24 ore. - continua l'amministratore - Un gravissimo problema che io ho fatto presente sin dal 2013, oltretutto Iren strappa i contatori completamente, non dà nemmeno un goccio d'acqua dopo il primo mancato pagamento. Purtroppo queste condizioni riguardano almeno 250 condomini in città e nessuno dice nulla, poi succedono incidenti come quelli di stamattina”.
La tesi di Teta viene contestata totalmente da Iren, che respinge le accuse: “Qualunque azione che riguarda la chiusura della fornitura – dichiara l'azienda, contattata da La Voce di Genova - segue iter regolati da Arera a livello nazionale che prevedono il reiterato preavviso e la disponibilità dell'azienda di avviare piani di rientro e soluzioni mediane. Iren agisce in conformità con la legge. Come già fatto nei numerosi solleciti vengono indicati i nostri punti di contatto per situazioni di particolari esigenze dei condomini. Di fronte alla ripresa del piano di rientro la disponibilità è massima da parte dell'azienda”.
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