Il Nazionale

Cronaca | 01 giugno 2023, 17:08

23enne colpito da una bici ai Murazzi, i genitori: "Mauro tutta la vita su una sedia a rotelle. Colpevoli mai pentiti"

Oggi i Carabinieri hanno premiato i ragazzi della terza liceo B dell'Agnelli che ha vinto il concorso

23enne colpito da una bici ai Murazzi, i genitori: "Mauro tutta la vita su una sedia a rotelle. Colpevoli mai pentiti"

"Quale valore ha ancora la propria vita e quella altrui, quando il "divertimento" vale più della vita di uno sconosciuto?". È questa la domanda senza risposta che sollevano i ragazzi della terza liceo B dell'Edoardo Agnelli, nella lettera inviata a Mauro Glorioso, colpito in testa da una bici lanciata dai Murazzi da un gruppo di ragazzi.

Il Generale di Brigata Antonio Di Stasio, comandante della Legione Carabinieri del Piemonte e della Valle d'Aosta, a seguito del fatto ha promosso un concorso in cui i ragazzi e le ragazze delle classi terze e quarte dei licei di Torino dovevano produrre un articolo, un tema o una poesia dal titolo: “La violenza giovanile: disagio o mancanza di valori? Dal bullismo nelle scuole alla bicicletta dei “Murazzi”. Un fenomeno che tocca tutti i giovani: “Potevi essere tu”. Quali le considerazioni di un coetaneo?”.

Avvicinare i giovani all'Arma

A partecipare all'iniziativa 200 studenti del liceo Valsalice, del Madre Mazzarello, del Maria Ausiliatrice, del collegio Sacra famiglia, del Flora, del Sant’Anna, dell’Istituto sociale e dell'Edoardo Agnelli, che si è imposto sugli altri. E così oggi Ginevra Moretti e Alessandro Caligiuri della terza liceo B, insieme alla loro insegnante di lettere Maura Giannattasio, hanno incontrato il Generale di Brigata a nome della loro classe. I due 17enni hanno trascorso la giornata alla caserma Bergia.

"L'evento tragico di Mauro - ha spiegato Di Stasio - è stato preso a riferimento per trasformarlo in un progetto di educazione sociale, con l'obiettivo di avvicinare i giovani all'Arma".

"Oggi Ginevra e Alessandro - ha proseguito il generale - hanno trascorso un giorno nella casa legalità, dove hanno potuto simulare cose pratiche come un arresto, l'uso di un etilometro e di defibrillatore. Con questo progetto vogliamo indirizzare i giovani verso sogni che hanno l'onere di essere perseguiti e meritano di essere vissuti". 

La lettera 

E Ginevra e Alessandro, visibilmente emozionati, hanno letto una lettera indirizzata a Mauro Glorioso "per cercare di capire il perché di tanta rabbia ingiustificata".

"La noia, il branco, l'incoscienza - hanno aggiunto - il menefreghismo, l'alcol e la droga sono spesso gli ingredienti che rovinano le vite dei giovani e li possono condurre a gesti folli. Di fronte a episodi così drammatici riteniamo sia necessario un intervento immediato sul territorio, dalla scuola, alle unità sanitarie locali, ai circoli sportivi per fare prevenzione, alle famiglie". 

Per sempre su una sedia a rotelle 

E nell'occasione anche i genitori di Mauro Glorioso hanno mandato una lettera. Il 23enne, da 120 giorni in rianimazione, purtroppo non potrà più camminare perché "le lesioni permanenti lo obbligheranno a vivere seduto in carrozzina per tutta la vita".

"Il gesto violento e fatale dei 5 giovani arrestati - continuano - cui non è seguito pentimento alcuno, merita giustizia adeguata finché nessun altro in futuro possa avere distrutta la vita come Mauro".

"Questo atto di violenza e di bullismo affrontato in maniera profonda dagli studenti liceali di Torino non deve essere dimenticato e dovrà essere monitorato per evitare il suo ripetersi anche in altre forme" concludono i genitori.

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