Attivisti e attiviste di Extinction Rebellion e Non Una di Meno hanno manifestato al Salone del Libro contro la ministra Eugenia Roccella. Diverse ragazze sedute tra il pubblico del padiglione della Regione Piemonte, al suo arrivo si sono alzate in piedi, intonando cori e reggendo dei fogli con scritto "Giù le mani dai corpi e dalla terra”, "Aprite gli occhi" e "Né le terre né i nostri corpi sono territori di conquista".
Presidio anche all'esterno del Salone
Nel frattempo, fuori dal Salone, Ecologia Politica e il Comitato EsseNon hanno aperto striscioni e volantinato per denunciare il rapporto con i principali partner di questa edizione del Salone del Libro.
L'intervento del direttore Lagioia
“Il Salone è un luogo democratico e della democrazia fa parte anche della contestazione però secondo me avete l’opportunità di dialogare con la ministra dopo averla contestata perché non qualcuno di voi, un delegato, non sale sul palco e si confronta?. Perché non trasformare questa occasione in un dialogo anche acceso? La vostra è una contestazione legittima, pacifica però a un certo punto ci deve stare il dialogo“. Così il direttore del Salone, Nicola Lagioia, chiamato ad intervenire per placare la contestazione, ha tentato di convincere i manifestanti a confrontarsi con il ministro della Famiglia Roccella. Un invito caduto nel vuoto.
Le parole della ministra
La ministra con i giornalisti ha ribadito la posizione del governo sulla questione sollevata dal Primo Ministro Canadese in occasione della visita di Giorgia Meloni: “Come ha detto in quella sede la presidente del Consiglio, noi come governo non abbiamo fatto assolutamente nulla, non c’è stato un’azione legislativa come parlamento. C’è stata una sentenza della corte di cassazione che disegna un percorso preciso per chi torna dopo aver commesso reato di utero in affitto all’estero, questo percorso consente l’adozione in casi particolari cioè quello che veniva chiesto dalle associazioni lgbt qualche anno fa”.
Roccella ha poi aggiunto che “il Canada è un Paese in cui c’è la pratica della maternità surrogata, ritenuta solidale, ma non lo è. Le donne tramite rimborsi vengono remunerate, ma di meno, non come tutto l’apparato che c’è intorno”.
Unioni civili e utero in affitto
Una settimana fa a Torino si chiedeva di intervenire sulla questione delle unioni civili. “Il governo non pensa di intervenire, c’è il parlamento che sta discutendo sulla perseguibilità del reato di utero in affitto anche quando è commesso all’estero, non si tratta di arrestare le persone che rientrano, ma di rendere efficaci le sanzioni", ha detto la ministra Roccella. "Al rientro si sa che non si sarà perseguiti e che il padre biologico può immediatamente riconoscere il figlio che da quel momento ha tutti i diritti. Poi se si vuole registrare anche il secondo partner, lo si fa con l’adozione”.
Prosegue la contestazione
Quando si sono superate le ore 15, non accenna a placarsi la contestazione all'indirizzo della ministra Roccella e dell'assessore regionale Maurizio Marrone, col risultato che stanno ritardando gli incontri e le conferenze successive che erano in programma.
AGGIORNAMENTO: Tra le scene di giubilo dei contestatori, verso le 15.15 la ministra Roccella si è diretta verso l'uscita, mentre quanto successo ha subito scatenato i commenti e le indignazioni degli esponenti del centrodestra. “Il direttore Lagioia è andato via balbettando senza permettere a un ministro di parlare e questo è vergognoso ed è ammazzare il pluralismo di cui il Salone è regno”. Così la parlamentare di FdI, Augusta Montaruli ha commentato l'accaduto.
“Abbiamo avuto la prova della natura di questi contestatori, una natura violenta e prevaricatrice che impedisce l’espressione del libero pensiero, impedisce la presentazione di un libro, e non accetta neanche il dialogo perché lo spazio sul palco è stato offerto”, ha dichiarato invece l’assessore Marrone: "E' stato letto un comunicato in perfetto stile vetero comunista e il dialogo con c’è stato. Oggi è una pagina molto buia della storia del Salone e credo che la direzione ne dovrà rispondere”.
Attorno alle 15.30 è arrivato persino il prefetto di Torino Raffaele Ruberto per cercare di placare gli animi dei contestatori e riportare la situazione alla calma.
Commenti