Per non aver commesso il fatto. Questa la motivazione con la quale questa mattina, giovedì 4 maggio, il Tribunale di Cuneo ha assolto Oscar Becchio, ex amministratore della AC Cuneo 1905 Srl, società dichiarata fallita nel dicembre 2019, alla sbarra con l’accusa di indebita compensazione.
A seguito del fallimento della società sportiva, l’Agenzia delle Entrate aveva effettuato una verifica relativa al credito di imposta per ricerca e sviluppo dichiarato dalla società, accertamento che si era concluso con una segnalazione di reato a fronte dell’emissione di un atto di recupero crediti per 53mila euro, che sarebbero stati destinati per quelle finalità. All’ex amministratore della società la Procura della Repubblica cuneese contestava di non aver versato le somme dovute all’erario, utilizzando in compensazione crediti inesistenti pari a quello stesso ammontare.
Nel corso dell’istruttoria Becchio aveva spiegato al giudice che, da fine giugno 2018, cioè da quando il proprietario della AC Cuneo era diventato Roberto Lamanna, lui non operava più e che quando venne a sapere dal commercialista della richiesta per crediti fiscali per la ricerca e lo sviluppo vi si era subito opposto. Sul punto era stato chiamato a deporre anche il commercialista, che ha confermato l’estraneità dell’ex amministratore.
Una versione, questa, che è stata condivisa dal pubblico ministero Pier Attilio Stea, che infatti, alla chiusura del dibattimento, ha chiesto per Becchio l’assoluzione: “Siamo di fronte a una totale mancanza di elemento soggettivo. L’operazione non è stata effettuata dall’imputato, dunque non ha commesso il fatto”. Concorde alla richiesta della Procura anche la difesa dell'imputato, rappresentata dall'avvocato Michela Giraudo.
VERSO IL GIUDIZIO SULLA BANCAROTTA
Per Becchio rimane invece la posizione di imputato nel procedimento penale riguardante il successivo dissesto della società. Quando nel dicembre 2019 l’Ac Cuneo 1905 venne dichiarata fallita, la Procura cuneese aprì infatti un fascicolo a carico degli ex vertici della società sportiva per alcune presunte violazioni della legge fallimentare. L’ipotesi sulla quale gli inquirenti hanno proceduto è quella della bancarotta fraudolenta.
Il pubblico ministero Alberto Braghin aveva infatti chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio per lo stesso Becchio, amministratore unico, per i due ex amministratori di fatto Marco Rosso e Roberto Lamanna e per l’ex direttore generale Simone Baldassarre Sivieri.
Dei quattro, solo l’ultimo ha scelto di essere processato con rito ordinario. I tre coimputati, invece, hanno optato per riti alternativi: tramite la propria difesa Oscar Becchio ha infatti annunciato l'intenzione di arrivare a un patteggiamento, Marco Rosso sarà processato con rito abbreviato condizionato e Roberto Lamanna con abbreviato semplice. Per loro l’udienza di fronte al giudice per l’udienza preliminare, la dottoressa Sabrina Nocente, è stata calendarizzata per il prossimo 29 settembre.
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