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Sport | 23 aprile 2023, 22:04

I mostri ci sono in tutte le favole più belle

IL COMMENTO DI FABIO GANDINI - Una fisicità “irricevibile”, la pazienza nel far male, il calvario disegnato e applicato su un’avversaria alla terza partita di fila incompleta (ma se non ci fosse stato il -16…): impraticabile questa Reyer per Varese. La classifica giudiziaria fa paura, ma non è il momento di mollare

I mostri ci sono in tutte le favole più belle

Poca benzina o avversaria impraticabile, poco in effetti cambia: la sconfitta biancorossa del Taliercio non fa una grinza.

Propenderemmo, per quel che può valere, per la seconda ragione, sebbene la prima sia comunque registrata nel libro giornale di questo finale di stagione: terza gara senza Justin Reyes, un corpo che oggi sarebbe stato forse ininfluente ma almeno numericamente sacrificabile nel massacro operato dagli oro-granata sotto le plance. 

Il quale, peraltro, ha reso il commento di questa partita di una facilità disarmante. È stato dominio Reyer.

I lagunari hanno scelto il ritmo e non hanno concesso se non saltuari e subito controllati cambi di passo: i parziali, Varese, stavolta li ha solo incassati. Poi hanno disegnato nel destino prealpino un preciso e gravoso calvario, lungo 40 minuti, badando affinché alcuno sconto venisse applicato.

In quasi ogni azione Venezia ha cercato la profondità, giocando su cambi difensivi sempre più insostenibili per la difesa ospite, lucrando su accoppiamenti proibitivi fin dal principio, usando la pazienza del vino per trovare sempre e comunque il mismatch più favorevole e/o la soluzione migliore, con pochi tiri da 3 che sono andati però a punire qualsiasi tentativo di resistenza interna di Owens e sodali.

Una fisicità “irricevibile” per la Openjobmetis, collettivamente e individualmente. In tanti sono spariti dal parquet: Johnson contro Willis, Woldetensae contro Parks, Owens contro Tessitori. Forse solo le triple di Caruso avrebbero potuto cambiare la sceneggiatura tecnica del match, almeno in attacco, aprendo un’area che è stata off limits anche da quella parte del rettangolo.

Ma non sono entrate.

I mostri ci sono in ogni favola, che ci si vuol fare? Quelli del campo si posso accettare, anzi a volte vanno onorati dei complimenti (e pare questo il caso). Sono gli altri, tutti gli altri, che non fanno parte del contratto, né delle istruzioni.

Giochino. Chi ci saprà indicare quante verità e quante inesattezze abbia contenuto lo striscione esposto dai tifosi veneziani - “Dirigenti ciarlatani, lega incompetente, unici puniti Varese e la sua gente” - vincerà un aperitivo offerto da VareseNoi.

Anche la partita odierna è stata figlia di quanto determinato nelle stanze romane: senza il -16 oggi il roster di Matt Brase avrebbe fatto segnare un’ala forte in più, non va dimenticato. Sarebbe cambiato qualcosa? Chissà, magari no: la superiorità altrui è stata nella fattispecie perentoria, molto simile a quella della Dinamo Sassari qualche settimana fa. Ma, anche nel caso, non ci saremmo fasciati la testa nel constatarlo: avremmo semplicemente atteso i playoff per una possibilità di rivincita, per godere di un altro tentativo di bertucciare la logica da parte di una squadra che ci ha entusiasmato per l’irriverenza con cui spesso ci è riuscita.

La classifica “giudiziaria” piange e fa paura: alla salvezza potrebbero non bastare due vittorie nei restanti due impegni. Ma, mai come oggi, non mollare Varese.

Fabio Gandini

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