"Chiedo perdono alla madre di Antonella Multari". Così Luca Delfino intervenendo in videoconferenza all'udienza davanti al tribunale di sorveglianza che dovrà decidere se affidare a una Rems - Residenza per l'Esecuzione delle Misure di Sicurezza -il killer genovese che nell'agosto del 2007 aveva massacrato a coltellate l'ex fidanzata in pieno centro a Sanremo.
Non è la prima volta che Delfino chiede scusa per quello che ha fatto. "Certo - commenta il suo avvocato Riccardo Lamonaca a La Voce di Genova - le sue scuse non serviranno a tornare indietro, ma ora non può fare altro che chiedere perdono".
Il tribunale di Vercelli nei giorni scorsi aveva decretato che Delfino avrebbe dovuto scontare sette anni e mezzo nella struttura di sicurezza. Secondo i giudici del tribunale piemontese, Delfino in carcere non ha seguito una terapia farmacologica e psicologica. E il ricovero nella Rems potrà garantire che venga seguito adeguatamente con farmaci e personale medico.
"In nessun carcere vengono curate persone con questi problemi, - commenta Lamonaca - si può anche dire che alcune persone non sono curabili, ma bisogna sempre provarci, spero che in Rems possa avere le cure adeguate".
Nei giorni scorsi era intervenuto anche l'assessore alla sanità Angelo Gratarola, chiedendo che Delfino venisse affidato a una struttura diversa rispetto a Pra'. "Non è un carcere, è possibile evadere anche se sono stati messi in campo sistemi di controllo", aveva detto Gratarola.
"Non mi risulta - conclude Lamonaca - che Delfino sia un criminale alla Vallanzasca, cioè avvezzo a evasioni, in carcere si è sempre comportato in maniera normale, ora lo facciamo diventare un acrobata, non so perché c'è questo allarme per Delfino a Pra', farlo passare per un pericolo per Pra' è ridicolo. Detto questo non è sicuro che vada a Pra' perché la decisione spetta al Ministero, lui ha chiesto di andare a Pra' perché sarebbe vicino ai genitori anziani, ma potrebbe anche andare a quella di Pra' Calice del Cornoviglio vicino a Spezia".
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