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Politica | 12 aprile 2023, 15:59

Liste d'attesa, il Pd dice basta: "Il tempo è salute e non è un privilegio, mobilitiamo i cittadini"

I dem all'attacco della Giunta Cirio: "La sanità pubblica piemontese è sempre più precaria. E sarà giudicata dagli elettori"

Liste d'attesa, il Pd dice basta: "Il tempo è salute e non è un privilegio, mobilitiamo i cittadini"

La prima risonanza magnetica al cervello? Fine febbraio 2024, a Orbassano. Una visita diabetologica? Metà giugno, ma a Caluso. Una visita dermatologica si trova, ma sempre a febbraio 2024, a Carmagnola. Chieri nel 2025 è invece il traguardo più ravvicinato per una colonscopia.

Sono solo alcuni esempi di quella che il Partito democratico denuncia come una vera emergenza. Liste d'attesa oltre 6 mesi in Piemonte, se non di più, per una visita o un intervento chirurgico. Il Pd esaurisce la pazienza e, uscendo dall'aula del consiglio regionale, sceglie di andare a parlarne tra i cittadini e con i cittadini. Una battaglia da combattere nei luoghi di aggregazione, ma anche tramite un sito web in cui firmare una petizione.

"È la prima campagna che vogliamo lanciare - spiega Domenico Rossi, segretario regionale del PD - perché la pandemia non ha lasciato alcuna lezione sulla salute pubblica come bene collettivo da difendere. Passa il messaggio che la sanità vada pagata, se efficiente, mentre chi non può permetterselo deve rinunciare. Ma non si può attendere, perché il tempo è salute. E la lista d'attesa non fa che rafforzare la sanità privata".

Un sito per raccogliere firme e segnalazioni 

E sul sito non c'è spazio solo per la petizione, ma anche per raccogliere le storie e i racconti di chi si trova a vivere in prima persona una condizione di difficoltà alle prese con il sistema sanitario.

"La sanità pubblica è precaria, mentre la salute non è un privilegio né una concessione - aggiunge Rossi -. E vogliamo che il tema venga vissuto dai cittadini, non solo come difficoltà, ma anche come argomento su cui dire qualcosa. Deve tornare a essere una battaglia popolare e non solo un dibattito d'aula".

Richieste alla Regione e al Governo

Nel mirino, così, ci finisce la giunta Cirio. Ma anche il Governo guidato da Giorgia Meloni. "Nel Def che è in discussione in aula non ci sono fondi per la sanità pubblica. Mentre noi chiediamo di aumentare dal 6,2 al7% del Pil le risorse per la sanità", dice ancora Rossi. "Abbiamo medici, infermieri e oss pagati sotto la media europea e con poche possibilità di crescita o carriera. Bisogna rendere attrattiva la Sanità pubblica eliminando il tetto pere ler assunzioni, invece di ricorrere ai gettonisti, che sono un costo pesante".

"Assumere" è l'invito anche per la Regione. "Senza sostituire nemmeno chi va in pensione si affossa il settore. E poi servono tempi certi e investimenti certi. Così come servono ospedali nuovi e non solo annunci - incalza il segretario regionale - oltre a rafforzare la sanità territoriale, in particolare la domiciliarità e la prevenzione. E saremo al fianco di tutte le manifestazioni previste sul territorio".

Errori si programmazione e un servizio che non funziona

"Ci sono stati errori di programmazione e gli effetti dell'azienda Zero si vedrà nei prossimi anni - aggiunge il capogruppo PD in Regione, Raffaele Gallo -. Non accettiamo che ci siano pazienti di serie A e di serie B e vogliamo raggiungere le persone nelle strade e nelle piazze. L'85% del bilancio regionale è legato alla sanità e per questo continueremo a dare battaglia".

"I numeri parlano con chiarezza - spiega il vicepresidente del Consiglio Regionale, Daniele Valle - e le segnalazioni che continuiamo a raccogliere ci parlano di un servizio che non riesce a dare risposte".

"Diamo cifre e numeri, ma quando questi numeri si trasformano in persone, amici o parenti, l'importanza del diritto alla salute si sente ancora di più è dobbiamo far pesare la nostra capacità di costruire proposte politiche opposte a quelle del centrodestra", conclude Valentina Paris, componente della segreteria regionale PD con delega alla Sanità. 

E Mauro Salizzoni, consigliere regionale del Pd, porta la testimonianza di chi la Sanità l'ha vissuta da dentro. "La medicina va avanti in maniera estremamente veloce e bisogna saper stare dietro alle novità e ai cambiamenti. Anche in questo le liste d'attesa pesano sulla qualità del servizio".

Massimiliano Sciullo

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