Il Nazionale

Cronaca | 05 aprile 2023, 14:23

Crediti incagliati, Caruso: "Questa manifestazione era mirata al blocco della città"

"Oggi ci sono più di 600 mezzi sulle strade con tremila dipendenti al seguito, più di così non potevamo neanche immaginarlo"

Crediti incagliati, Caruso: "Questa manifestazione era mirata al blocco della città"

Questa manifestazione era mirata al blocco della città”. A dirlo è Franco Caruso, titolare della Edil Caruso e tra i protagonisti della manifestazione degli edili che da questa mattina sono partiti in corteo, due convogli da ponente e uno da levante che si sono uniti alla Foce arrivando poi in piazza De Ferrari e da lì a piedi fino a piazza Corvetto. Secondo i numeri forniti da Caruso sono 600 i mezzi e circa tremila le persone che stanno partecipando alla manifestazione.



La ditta di Caruso è stata aperta nel 1975 dal padre. “Cercavo di tramandarla anche ai miei figli, - spiega Caruso a La Voce di Genova - ma in questa situazione mi sembra difficoltoso farlo, in questo momento senza liquidità non riusciamo a pagare i dipendenti, fornitori, appaltatori e artigiani. I crediti non si riescono a cedere perché le banche hanno chiuso gli sportelli, il governo rimane alla finestra a guardare senza trovare una soluzione a questa problematica che sta facendo rischiare di fallire migliaia di imprese”.

“Oggi ci sono più di 600 mezzi sulle strade con tremila dipendenti al seguito, - continua - più di così non potevamo neanche immaginarlo. Questo è avvenuto perché il problema è reale, rischiamo il fallimento. Non è un problema solo dei genovesi, ma a livello nazionale, il governo non può fare finta di niente, qui abbiamo dei numeri, ma anche a Torino, a Napoli, a Palermo, a Roma ci saranno manifestazioni che si stanno organizzando sempre in merito a questo argomento. È una questione che bisogna risolvere.



Sin dall'inizio abbiamo chiesto scusa alla cittadinanza per il disagio che andavamo a creare, però a differenza della prima manifestazione questa era mirata al blocco della città per fare presente la problematica e renderla partecipe alla cittadinanza. Non si può fare finta di niente su queste cose, c'è la vita dei dipendenti, il futuro dei figli e delle imprese. Non possiamo rischiare tutto questo per un governo che ha tradito le aspettative, che ha progettato un'agevolazione che non ha portato a termine e chi è rimasto col cerino acceso siamo noi imprese e questo non è giusto. Il governo ha creato il problema e deve risolverlo”.

Francesco Li Noce e Federico De Salvo

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