Il Nazionale

Cronaca | 28 marzo 2023, 16:24

Un anno e otto mesi di pena per il 45enne albese che perseguitava l’ex moglie

In primo grado la condanna col giudizio abbreviato. A novembre l'imputato era finito in carcere per aver violato il divieto di avvicinarsi alla donna. Alla parte civile riconosciuto un risarcimento di 5mila euro

Un anno e otto mesi di pena per il 45enne albese che perseguitava l’ex moglie

Un anno e otto mesi di reclusione, con la sospensione condizionale della pena e la revoca degli arresti domiciliari, oltre a un risarcimento di 5mila euro nei confronti dell’ex moglie.

E’ la condanna che il Giudice dell’Udienza Preliminare presso il Tribunale di Asti, dottoressa Francesca Di Naro, ha inflitto a un 45enne albese rinviato a giudizio per atti persecutori aggravati e lesioni volontarie nei confronti della donna, dalla quale si era recentemente separato.

Nel novembre scorso l’uomo era stato sottoposto alla misura cautelare della carcerazione presso la casa circondariale di Asti disposta nei suoi confronti dal giudice delle indagini preliminari, dottor Federico Belli, per aver violato il divieto di avvicinarsi alla donna, disposto nei suoi confronti in ragione della persecuzioni che per mesi, dopo la loro separazione, l’uomo avrebbe messo in atto nei confronti dell'ex coniuge, costituita parte civile in giudizio col patrocinio dell’avvocato Silvia Calzolaro.

Nel febbraio scorso il Gup Di Naro aveva acconsentito alla sostituzione della misura cautelare con una meno afflittiva, come richiesto dall’avvocato difensore Roberto Ponzio, concedendo all’uomo i domiciliari presso l’abitazione albese del figlio e autorizzandolo a uscire di casa per recarsi al lavoro dal lunedì al sabato.

Il Gup aveva altresì accolto la richiesta avanzata dalla difesa affinché l'uomo potesse accedere al giudizio abbreviato condizionato all’esame dell’imputato e all’escussione di un testimone, indicato nel figlio della coppia.

Nei giorni scorsi il procedimento è giunto a sentenza con un accoglimento solamente parziale della richiesta avanzata dalla pubblica accusa. Il sostituto procuratore, dottor Davide Greco, aveva infatti chiesto per l’imputato una condanna a due anni di reclusione (cinque i mesi già scontati dall’uomo in via preventiva) senza sospensione condizionale della pena e opponendosi alla revoca della misura cautelare.

"Una sentenza condivisibile – commenta ora l’avvocato Ponzio – per la concessione della sospensione condizionale e l’immediata scarcerazione dell’imputato. Censurabile invece per l’eccessività della pena inflitta e l’entità del risarcimento liquidato in favore parte offesa. Ci riserviamo di ricorrere in appello quando saranno note le motivazioni".

Diverso l’avviso dell’avvocato Calzolaro, che rimarca come la sua assistita sia ancora "fortemente scossa per i momenti terribili che ha dovuto passare a causa dei gravi comportamenti del marito".

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