Il Nazionale

Cronaca | 21 marzo 2023, 10:13

Traffico di cuccioli dall'Est al Varesotto, gli animalisti: «Sfruttamento commerciale spietato, adottateli al canile»

La vicenda portata alla luce ieri dai carabinieri Forestali di Varese indigna le associazioni. La "LNDC Animal Protection": «Storie come questa non sono una sorpresa: animali trattati come oggetti in nome del profitto. Questi traffici possono essere arginati adottando un cane o gatto da un rifugio»

Traffico di cuccioli dall'Est al Varesotto, gli animalisti: «Sfruttamento commerciale spietato, adottateli al canile»

Ha fatto scalpore la notizia del proprietario di due negozi di animali è stato denunciato dai Carabinieri Forestali di Varese per attività illecite legate alla compravendita di cuccioli di varie razze, tra cui Spitz, Cavalier King, Chihuahua, Maltese e altre (leggi QUI l'articolo di VareseNoi).

Nello specifico, dalle indagini svolte, i cuccioli sarebbero stati trasferiti dall’est Europa senza microchip e le necessarie certificazioni sanitarie che ne attestino la vaccinazione. Inoltre, l’età dei cuccioli sarebbe stata falsificata per permettere loro di viaggiare e di essere ceduti, visto che in realtà sarebbero stati ancora troppo piccoli per questo.

Infine, per tentare di rimediare alle precarie condizioni di in cui alcuni cuccioli versavano, l’uomo avrebbe somministrato illecitamente dei farmaci che avrebbero peggiorato il loro stato di salute e in paio di casi ne avrebbero addirittura causato la morte. LNDC Animal Protection sporge a sua volta denuncia per seguire da vicino questa vicenda. 

«Queste cose sono purtroppo molto frequenti tra chi mercifica gli animali come fossero oggetti, non è certamente una sorpresa» commenta Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection. «Dietro la compravendita di animali, da compagnia e non, ci sono spesso storie come questa. Non c’è nessun amore per gli animali, nessuna attenzione, nessuna cura, solo uno sfruttamento spietato per ottenere il massimo profitto speculando e giocando con la vita di creature indifese. È molto comune infatti che i cuccioli arrivino in Italia già in condizioni di salute precarie, strappati troppo presto alle loro madri, senza vaccini, infetti da parvovirus e altro, senza alcun controllo sanitario». 

«Alcuni anni fa, insieme a Tessa Gelisio, abbiamo lanciato una petizione per vietare l’esposizione di cani e gatti nelle vetrine dei negozi. In realtà il problema è molto più ampio e riguarda in generale la vendita di cuccioli dalla provenienza incerta, ma non solo. Anche tanti pseudo-allevatori nostrani non sono esenti da maltrattamenti ai danni delle madri o degli stessi cuccioli. Questi traffici e questi comportamenti possono essere arginati se, anziché decidere di acquistare un animale di razza di dubbia provenienza, si sceglie di adottare un cane o gatto sfortunato da un rifugio. Anche perché, molto spesso, si scelgono cani di una certa razza più per questioni estetiche o di moda che per una vera conoscenza della razza in questione e delle sue caratteristiche. Un cane, però, non è un accessorio da valutare in base alla moda del momento ma un essere vivente con delle esigenze e delle peculiarità che spesso variano in base alla razza e che devono essere tenute in considerazione per essere certi che possa diventare il giusto compagno per la nostra vita»  conclude Rosati.

Redazione

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