Il Nazionale

Cronaca | 07 marzo 2023, 19:58

Cecchi point, dopo il blitz contro gli anarchici resta l'amaro: "C'erano bambini e famiglie: erano necessari i lacrimogeni?"

Le associazioni che lavorano nella casa del Quartiere di Aurora fanno sentire la loro voce: "Ci siamo trovati sotto assedio, senza possibilità di uscire"

Cecchi point, dopo il blitz contro gli anarchici resta l'amaro: "C'erano bambini e famiglie: erano necessari i lacrimogeni?"

C'è un'altra voce, a raccontare i fatti di sabato sera, la coda della manifestazione che ha visto gli anarchici sfilare in centro per protestare contro il 41 bis ad Alfredo Cospito. È la voce di coloro che hanno visto arrivare il corteo all'interno della Casa del Quartiere Cecchi Point e, dietro di loro, le forze dell'ordine e poi i lacrimogeni.

Una scena improvvisa che, spiegano le circa 40 associazioni in un documento, ha messo a rischio le persone che erano all'interno del Cecchi, nel cuore di Aurora e nella via omonima, del tutto estranee alla protesta. "Sabato sera, come è consuetudine, all’interno del Cecchi Point si stavano svolgendo attività sociali e l’area esterna del cortile era aperta al pubblico. Un gruppo di ragazzi stava giocando nel campo da calcio, il ristorante stava ospitando la propria clientela, abitanti del quartiere partecipavano alle attività e gli operatori stavano conducendo il presidio educativo serale. Tutte queste persone si sono trovate, improvvisamente, assediate dalla polizia e oggetto di un fittissimo lancio di lacrimogeni".

Nei minuti precedenti infatti il corteo di manifestanti contro il 41 bis a Cospito, messo in fuga dalle cariche della polizia, è entrato nel cortile della Casa del Quartiere Cecchi Point. Da quel momento in poi, la situazione è degenerata. "Una situazione di panico generale - dice ancora la lettera - aggravata dall’utilizzo da parte della polizia di violenti getti di idranti e lanci di lacrimogeni contro le persone accalcate all’interno del cortile, azione proseguita anche dopo che la via era stata sgomberata dal corteo. In pochi minuti ci si è ritrovati ad affrontare una situazione pericolosissima, che ha visto centinaia di persone chiuse in un unico spazio, senza possibilità di uscita e completamente circondate da un’aria irrespirabile, a cui non era possibile sottrarsi".

"Ogni weekend il Cecchi Point accoglie famiglie, gruppi, associazioni, adulti e giovani, abitanti del quartiere o della città offrendo attività di formazione e socialità. Il fatto che sabato non siano stati coinvolti minorenni è stato solamente un caso, una fortuita e accidentale casualità di orari, che se fosse avvenuta pochi minuti prima avrebbe aggravato di molto la gestione di quella dinamica per chi lavora ed è attiva nel Cecchi Point. Riteniamo che questa situazione surreale sia frutto di una gestione dell'ordine pubblico inadeguata e irresponsabile, durante la quale non si sia tenuto minimamente in conto il rischio di compromettere la salute delle persone all’interno della Casa del Quartiere. Ci chiediamo inoltre se questa gestione della situazione non sia anche frutto di una visione della città che prevede quartieri e cittadini di serie A e serie B, che porta a spostare e a concentrare gli episodi di violenza fuori dal centro. Tutto ciò è ancora più grave quando avviene in un centro educativo e culturale dove ogni giorno si lavora con ragazzi e abitanti del quartiere per rompere dinamiche di violenza, un luogo nel quale si lavora per costruire solidarietà e relazioni, uno spazio di prossimità, di reti e di cultura".

"Pretendiamo allora - conclude il documento - che siano chiarite le responsabilità di chi ha gestito le operazioni mettendo tutti in grave pericolo e che siano presi tutti i provvedimenti del caso affinché una simile gestione dell’ordine pubblico non si ripeta mai più".

Massimiliano Sciullo

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