Le prossime elezioni comunali di Fossano saranno tra le più interessanti, il prossimo anno, per la provincia di Cuneo.
Insieme a Fossano, nel 2024, si voterà per altre tre delle “sette sorelle” della Granda, Alba, Bra e Saluzzo, ma quella della città degli Acaja è ritenuta la sfida più avvincente per una serie di fattori.
Sarà, infatti, uno stress-test sia per la Lega, che la città amministra dal 2019, sia per il centrosinistra che vorrebbe rimontare le posizioni perdute dopo la bruciante sconfitta determinata da lacerazioni interne.
Quando manca ancora oltre un anno all’appuntamento amministrativo, si cominciano a registrare le prime manovre.
Cerchiamo di fotografare lo stato dell’arte, consapevoli del fatto che le variabili – prima del ritorno alle urne – sono ancora tante.
DESTRA-CENTRO
Tutto farebbe pensare ad una ricandidatura del sindaco uscente leghista Dario Tallone, non fosse che l’interessato guarda con attenzione ad una possibile candidatura in Regione, nonostante la porta sia stretta, essendo ben tre i consiglieri regionali cuneesi della Lega che cercano riconferma: l’assessore Luigi Genesio Icardi, Paolo Demarchi e Matteo Gagliasso.
Se così fosse, sarebbe pronta a scattare Simona Giaccardi, anche lei leghista, attuale presidente del Consiglio comunale e consigliere provinciale.
Non è tuttavia un mistero che anche il vicesindaco di Forza Italia, Giacomo Pellegrino, un pensiero a guidare il Comune lo stia facendo.
Sembra comunque che nella ripartizione dei candidati sindaci del centrodestra Fossano resti appannaggio della Lega, essendo questo il feudo elettorale del senatore e segretario provinciale Giorgio Maria Bergesio.
Sarà infatti lui, in ultima analisi, a stabilire se Tallone resterà in corsa per un secondo mandato in municipio oppure se verrà lanciato nella sfida di Palazzo Lascaris cedendo, in questo modo, il passo alla Giaccardi.
SINISTRA-CENTRO
Il Partito Democratico cercherà di giocare tutte le sue carte per riconquistare la città che era baluardo della sinistra sin dai tempi del sindaco-deputato Beppe Manfredi.
Le divisioni del 2019 del centrosinistra non sono ancora state riassorbite e anche nello stesso Pd - dove è in corso la partita congressuale – le divisioni non mancano. Il segretario del circolo cittadino, Stefano Gemello, si è schierato con Gianni Cuperlo mentre la maggioranza è andata con Elly Schlein.
Si vocifera di un possibile ritorno in pista di Francesco Balocco, già sindaco ed ex assessore regionale ai Trasporti con Chiamparino, ma il timore di un dejà vu sembra non entusiasmare tutti.
Gira anche il nome del neoconsigliere comunale Paolo Lingua, già capogruppo con Davide Sordella, che ha sostituito lo "storico" Vincenzo Paglialonga in Consiglio poche settimane fa.
Il peso della componente Balocco-Cortese resta notevole ed è da quest’area che potrebbe scaturire – così si mormora – un nome importante al momento però assolutamente top secret.
Non sembra comunque essere stata riassorbita nell’area di centrosinistra la spaccatura con la lista “Cento lampadine”, che conta due consiglieri comunali, Cristina Ballario ed Enzo Brizio.
Da capire, inoltre, se troveranno conferma le voci che indicano l’ex sindaco Sordella nuovamente (e attivamente) interessato alle vicende comunali.
CENTRO- AREA CIVICA
David Paesante, che ha lasciato la giunta poche settimane fa - ufficialmente per impegni propri, in realtà per reiterati dissensi col sindaco Tallone - è l’uomo che si dice possa fungere da pontiere con Gianfranco Dogliani di Azione e Matteo Blengino.
L’obiettivo sarebbe quello – specie in presenza del perdurare delle divisioni nel centrosinistra – di porsi come forza moderata alternativa ai due schieramenti.
Un percorso che potrebbe incrociare anche la strada di Alexandra Casu di + Europa, anche se tutto appare in fieri.
MOVIMENTO 5 STELLE
La recente nomina a coordinatore provinciale del consigliere regionale albese pentastellato Ivano Martinetti potrebbe arrivare a far sì che torni ad esserci una lista del M5S.
Il Movimento risulta di fatto “in sonno” dopo la non rielezione di Ilaria Riccardi, defilatasi, pare definitivamente, dalla politica.
I referenti fossanesi sono attualmente Antonio Salvagno e Sergio Melogno, ma risultano siano poco attivi.
SINISTRA OLTRE IL PD
Resta attivo su piazza, per quanto meno che in passato, Angelo Longobardi che avanza di tanto in tanto istanze "verdi". Si dice che sia in contatto con il consigliere regionale Giorgio Bertola, già candidato presidente di Regione coi 5 Stelle nel 2019 e ora fuoriuscito dal Movimento.
Resta l’incognita di Rifondazione - Unione Popolare, al momento poco rappresentata su Fossano ma che potrebbe coagulare, grazie al lavorìo del segretario provinciale di Rifondazione, Alessio Giaccone, un piccolo drappello per la corsa a Palazzo di Città.
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