E’ un altolà al Governo Meloni quello scandito a gran voce da Cgil e Uil, a Torino. I due sindacati, in sciopero generale, hanno infatti indetto una serie di presidi fuori dagli ospedali e fuori dall’Agenzia delle Entrate per manifestare la propria contrarietà verso una manovra economica considerata “sbagliata e iniqua”.
Paralizzati diversi settori, dalla sanità alla scuola alle poste
Lo sciopero proclamato da Cgil e Uil in tutto il Piemonte sta paralizzando la sanità, la scuola e le Poste, ma anche il commercio, gli edili, i metalmeccanici, i chimici, i tessili, i metalmeccanici, i forestali. Quattro le ore di stop per il trasporto pubblico, dalle 18 alle 22. Fermi dalle 14 alle 18 i lavoratori delle ferrovie. Alla giornata di mobilitazione non ha aderito la Cisl che tiene a Roma l'assemblea nazionale dei delegati e pensionati, anche in questo caso per sollecitare modifiche alle misure economiche.
Valfrè (Cgil): "Non ci sono risorse per la salute pubblica"
Di fronte alle Molinette, simbolo di una sanità pubblica bistrattata, è toccato ad Enrica Valfrè, segretaria generale Cgil Torino, spiegare le ragioni dell’agitazione: “Questa legge di bilancio non va bene. Siamo di fronte alle Molinette perché non ci sono risorse per la sanità pubblica”.
“Il Pnrr - ha proseguito la segretaria - mette a disposizione risorse per costruire le case di comunità, ma se mancano i fondi per il personale che già manca nella nostra regione nulla può funzionare. Servono finanziamenti per la sanità, per farla ripartire: ha dimostrato durante la pandemia la sua importanza strategica e ora viene dimenticata” ha concluso Valfrè.
Cortese (Uil): "Una manovra assolutamente iniqua"
Al suo fianco, avvolto dalle bandiere azzurre della Uil, il segretario regionale Gianni Cortese: “E’ una manovra iniqua, che penalizza pensionati e lavoratori dipendenti”. Il rischio, per Cortese, è che le cifre definite “irrisorie” stanziate per la sanità pubblica aumentino la lunghezza delle code per ottenere una prestazione pubblica. Il risultato? “Chi può si rivolgerà al privato, coloro che non possono non avranno garantite le prestazioni pubbliche, con gravi conseguenze sulla salute”.
Cartelli e ironia all'esterno dell'Agenzia delle Entrate
Diversi i cartelli affissi davanti alla Agenzia delle Entrate, con scritte che ironizzano sulle misure previste dalla manovra. 'Sei precario? Lavori a settimana? No problem con i voucher diventi precario a ore’. E ancora: "Sei povero? Sei in difficoltà? Colpa tua. Ti togliamo tutto e vedrai che poi lo accetti un lavoro da 400 euro al mese”.
“Abbiamo deciso di essere qui davanti all’ Agenzia delle Entrate perché l’estensione della platea di coloro che beneficiano della tassa al 15% determina un ulteriore distacco con i lavoratori dipendenti e pensionati che pagano il 90% dell’Irpef” ha spiegato Cortese. Per il Piemonte una giornata di sciopero e agitazione.
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